Zanetti:”Inter una grande famiglia. Voglio essere utile e trasmettere la storia nerazzurra”
Javier Zanetti ha ancora l’Inter nel cuore, così come l’Inter ha ancora nel cuore Javier Zanetti. Il suo numero 4 è destinato, negli anni, ad assumere i contorni della leggenda; oggi, su RaiSport1, intervistato da Thomas Villa, l’ex capitano nerazzurro ha toccato punti importanti, come la carriera, un presunto ingresso in società, i momenti brutti e quelli belli: “L’Inter è una famiglia! Sono stati 22 anni molto intensi; Solo amore e passione per questo sport possono portare a fare cose molto belle. Non possono chiedere di meglio al calcio.
Futuro da vicepresidente? Se ne parla, ma non mi interessa tanto il ruolo quanto il fatto che voglio essere utile alla società e trasmettere la storia di questa maglia, sottolineando che dietro la squadra c’è sempre una società forte che lavora tanto per vincere.
Il momento più bello? Senza alcun dubbio il 22 maggio 2010, la finale di Madrid: quella era una serata che aspettavo davvero da tanto e, come me, anche i miei compagni”.
Zanetti ha poi parlato anche dell’Italia, oramai ritenuta una seconda patria: “L’Italia mi ha aperto tante porte fin dall’inizio, quando ero sconosciuto. Per questo ringrazio la famiglia Moratti, quella interista che mi hanno dato tanto affetto e tanto amore che mi hanno permesso di diventare una bandiera. Sì, mi sento italiano per questo”.
Infine Zanetti ha chiuso l’intervista parlando prima di Thohir e poi di Fede, di Papa Francesco e della partita tra religioni prevista all’Olimpico: “Thohir è una persona molto competente e che ha le idee chiare su cosa fare. In questi mesi ha imparato cosa vuol dire far parte di questa enorme famiglia che è l’Inter e spero che si possa fare un ottimo lavoro. Papa Francesco è una persona straordinaria, mi ha chiesto di organizzare questa partita tra religioni per dare un messaggio di tolleranza e apertura: si giocherà all’Olimpico e speriamo di fare il tutto esaurito”.