Zanetti: “Allenatore? No, dirigente. Mandela, Papa Francesco, Moratti e quel 95’…”
Javier Zanetti ripercorre in una lunga intervista alcuni dei ricordi più belli e tra passato presente e futuro, l’Inter è sicuramente uno dei pezzi più importanti del suo grande puzle.
”Moratti aveva questa video-cassetta e gli avevano segnalato Rambert e Ortega. Dopo 5′ ha chiamato i dirigenti dell’Inter presenti in Argentina per dirgli di acquistarmi. Per fortuna in quella partita ho giocato bene!”, così iniziò l’avventura di Javier. Al termine di una gara nazionale ecco l’annuncio del suo trasferimento: “Ricordo che ero in Sudafrica per un’amichevole. Mentre riposavo in camera Passarella mi ha chiamato nel suo ufficio per farmi vedere un fax in cui c’era la comunicazione del mio trasferimento dal Banfield all’Inter. Non ci potevo credere. Quel giorno, tra l’altro, ho conosciuto Nelson Mandela”.
Ai colleghi dell’Ansa dscrive anche l’emozione di quel momento speciale: ”Eravamo molto giovani, vedere un personaggio cosi’ e’ stato un bellissimo momento. Ci ha salutato e consegnato una medaglia”.
Il Capitano è a Milano ormai da anni, ma Moratti oggi non è più il presidente della squadra nerazzurra: “Tutti conosciamo il mio legame con il presidente, ma questo non pesera’ sulla mia scelta a fine stagione. Voglio finire al meglio la stagione e vedremo con la societa’ cosa sara’ meglio fare. Il mio desiderio e’ continuare in questa grande famiglia”.
E il primo incontro con Thohir? ”Si è rivelato davvero molto ‘familiare’. Ha idee ben precise, speriamo di poter fare grandi cose insieme a lui”.
Tanti gli incontri speciali nella vita di Capitan Zanetti, sicuramente quello con Papa Francesco rietra nella lista dei preferiti: ”Una grande emozione, il Papa ha un modo di essere molto vicino alla gente. Ho avuto la fortuna di incontrare anche Benedetto XVI e prima di lui Giovanni Paolo II nel ’96. Fece una messa alle 7 del mattino solo per i calciatori argentini che giocavano in Italia”.
Ma Javier Zanetti cosa farà quando deciderà di lasciare il calcio giocato? Pronta e sicura la sua risposta: ‘‘Credo faro’ il dirigente e non l’allenatore, perche’ anche se ho grande esperienza direi che con i ritiri ho dato abbastanza in questi vent’anni’‘.