Zanetti: “Stavo per smettere dopo un provino andato male. Con Mourinho rapporto speciale. Cambiasso? Quando l’Inter perdeva dicevano…”
Il Vicepresidente nerazzurro parla del suo passato con la maglia della Beneamata e delle difficoltà incontrate agli inizi della sua carrieraDal campo alla scrivania: la vita di Javier Zanetti è diametralmente cambiata dal suo ritiro, ora che è il Vicepresidente dell’Inter. Pupi ha concesso una lunga intervista ai microfoni del mensile de Il Giornale, “Stile Mese”, nella quale ha parlato anche di questo tema: “Ormai è diventata un’abitudine, non è più faticoso. Quando posso gioco con Inter Forever, ma è per me un divertimento. Sono felice”.
ZANETTI COME ICONA – “E’ difficile parlare così di te stesso. Sono gli altri che devono guardarti e giudicarti. Nel mio caso probabilmente conta il rispetto nei confronti dei tifosi, della gente. L’essere stato leale e fedele ad una sola maglia, Il fatto che il legame adesso continui”.
VICEPRESIDENZA – “E’ una conoscenza continua. Mi ci trovo bene, soprattutto perchè faccio qualcosa per il bene dell’Inter. La proprietà tiene alla valorizzazione del brand, viaggio tanto, sono spesso in Fifa ed in Uefa, porto avanti i progetti social, siamo aprendo Academy all’estero. D0vreste vedere il mio passaporto… E’ un mondo diverso: prima viaggiavo e basta, l’unico panorama era il campo di calcio. Adesso sono sempre protagonista, ma in un altro modo. Va bene così”.
GLI INIZI E LE DIFFICOLTA’ – “Avevo in testa di diventare calciatore fin da piccolo. Ma ad un certo punto stavo per mollare tutto. Se non fosse stato per i miei genitori… mi hanno sempre appoggiato. La realtà argentina non era facile allora. Dovevi credere nei tuoi sogni per andare avanti. Il mio era di giocare un giorno per l’Indipendiente. Ci arrivai e fui scartato perchè troppo piccolo, troppo gracile. Una mazzata tremenda. Tornai a costruire muri con mio padre. Un giorno, in una delle poche pause dal lavoro, lui mi chiese se era quello che avrei voluto fare da grande. Io gli dissi che sognavo ancora di fare il calciatore, che però ero deluso, e la sua risposta fu: vai insegui il tuo sogno, vedrai che ce la farai. Non lo dimenticherò mai”.
PROPRIETA’ CINESE – “Il rispetto è tutto. Siamo due culture diverse e ci vuole grande volontà e disponibilità da tutte e due le parti per trovare un punto d’incontro. Quello che voglio dire chiaro è che loro rispettano la nostra storia, la storia dell’Inter, e vogliono farci tornare dove dobbiamo essere. Per queste cose però, ci vuole tempo e pazienza”.
RAPPORTO CON GLI ALLENATORI E LITIGATA CON HODGSON – “Con Hodgson successe prima dei rigori della finale Uefa persa con lo Schalke 04… E’ stata fatta una telenovela per un fatto durato 5 secondi. Quando ci ritroviamo ci ridiamo sempre su. Fra gli altri ho sempre rispettato tutti, ma mi piaceva Cuper: ha portato all’Inter una cultura del lavoro che non c’era. E poi Simoni, aveva il senso di famiglia, era elegante. Starebbe benissimo vestito da Brooks Brothers… Mourinho? Ovvio, con lui c’è un legame speciale. Con tutto quello che abbiamo passato assieme!“.
CAMBIASSO – “Con lui il rapporto va oltre il calcio: è un legame vero, forte, un’amicizia della vita. Davano la colpa a me e lui quando le cose andavano male? Si lo so: nel mondo del calcio si parla troppo e spesso senza conoscere le cose, senza sapere la verità, facendo chiacchiere superficiali. La verità è che abbiamo sempre dato tutto per la maglia, per i tifosi. Per questo dico che anche adesso non ci spaventa niente: abbiamo in chiaro quello che facciamo, è la nostra passione”.
INFORTUNIO – “L’Infortunio al tendine d’Achille: un crack terribile. Però è stato l’unico infortunio grave, quasi al termine della carriera. Non volevo smettere senza poter correre dietro ad un pallone. Ho avuto una grande forza dall’amore dei tifosi e dalla festa che mi hanno fatto che mi ha ripagato di tutto”.
Tutte le info sull’Inter: iscriviti al canale Telegram di PassioneInter.com
IL BRAGA PRESENTA IL NUOVO ACQUISTO CHE DIVENTA… UN POKEMON!