Zanetti dopo Udine: “Mi hanno portato in panchina perchè in tribuna urlo troppo!”
Per Javier Zanetti si tratta ovviamente di un grande momento: ieri, a 6 mesi dal suo terribile infortunio al tendine d’Achille, è tornato finalmente a sedersi sulla panchina nerazzurra. Per lui, vista anche l’età, si è parlato di un recupero prodigioso, che però deve ancora compiersi a pieno: manca il momento in cui scenderà nuovamente in campo.
Dopo la bella domenica, il capitano nerazzurro ha preso parte questa mattina alla trasmissione “Deejay Chiama Italia“, su Radio Deejay. I conduttori, Linus e Nicola Savino, hanno posto diversi domande a Javier, che ha tra l’altro colto l’occasione per presentare la sua nuova autobiografia, scritta durante questi mesi di lontananza dai campi da gioco. Ovviamente si è parlato soprattutto del ritorno dall’infortunio: “con i fisioterapisti ho fatto il possibile per tornare a disposizione nel minor tempo possibile”, ha detto Zanetti, “ieri sono stato in panchina e ora aspetto il momento in cui tornerò a giocare”. Poi il capitano racconta anche del duro periodo passato a fare lo spettatore. “Quando guardavo la partita dalla tribuna urlavo troppo, per questo mi hanno portato in panchina”, ha raccontato ridendo.
L’intervista ha portato poi il capitano a spaziare tra i vari ricordi della sua eterna esperienza in nerazzurro, da quando arrivò ad Appiano gentile insieme a Sebastian Rambert, “lui era la stella, ma ha fatto solo due presenze”, alla Champions vinta con Mourinho, che “era un vincente e aveva grande personalità”. Tra i rapporti più stretti che ha nell’ambiente nerazzurro c’è quello con Ivan Ramiro Cordoba, che il capitano ha voluto salutare perchè sta attraversando un periodo difficile, e ovviamente quello con il presidente Moratti: “Massimo sarà sempre con noi e farà il bene di questa grande famiglia, l’Inter”.
La speranza di Zanetti? “Rimanere da dirigente!”