SPECIALE ZANETTI – Il primo trofeo da Capitano, lo scudetto degli onesti e l’alba di un nuovo ciclo
Zanetti Inter: il primo trofeo da Capitano, lo scudetto degli onesti e l’alba di un nuovo ciclo
Il primo trofeo sollevato dal Capitano nerazzurro è la Coppa Italia, alla guida dei nerazzurri c’è Roberto Mancini ma materialmente Zanetti non sollevò quel trofeo, in quanto impegnato con la sua Nazionale. La squadra nerazzurra arriverà terza a fine stagione ma in estate scoppia il caos Calciopoli e dopo la retrocessione della Juventus e le penalizzazioni per il Milan, viene assegnato “lo scudetto degli onesti” all’Inter, un titolo che Zanetti difende ancora oggi con le unghie e con i denti, simbolo di un calcio pulito che viene finalmente ricompensato a dovere, tanti anni di sofferenze per cause spesso non legate al calcio, c’era chi imbrogliava e chi, come Zanetti, correva e macinava chilometri. Quell’anno pure un’altra Coppa Italia e una Supercoppa Italiana in bacheca, il primo mini-ciclo italiano per il Capitano. La stagione successiva, 2006-07, l’Inter infrange ogni record, ritorna di nuovo, dopo la stagione 1988-89,” l’Inter dei record”. Dopo una Supercoppa Italiana all’avvio della stagione, tante vittorie e punti sotto la guida di Mancini, uno scudetto che è la logica conseguenza di un’annata straordinaria. Nel 2007-08, l’Inter conquista anche lo scudetto del centenario, un gol di Zanetti, il 27 febbraio 2008, risulta determinate nella sfida Inter-Roma, , un tiro che rimane ancora negli occhi di tutti i tifosi nerazzurri, un urlo di gioia che ancora echeggia nelle orecchie per il pareggio dell’Inter. L’anno si conclude con la seconda finale consecutiva persa, sempre contro la Roma, mentre l’Europa rimane ancora la bestia nera di Zanetti e compagni, la gioia sta tutta nel sedicesimo scudetto nerazzurro, il terzo consecutivo. L’ANEDDOTO – Il 15 maggio 2007 Zanetti ha ricevuto premio Prisco per la sua lealtà, la sua correttezza e la sua simpatia sportiva. Ecco la motivazione, ripresa da wikipedia: «È arrivato nell’Inter da ragazzo all’inizio della gestione Moratti, oggi ne è il campione-simbolo, l’indiscusso capitano, l’uomo che ha realizzato con la società nerazzurra una identificazione totale: in campo e fuori, nell’impegno di calciatore, nella fedeltà allergica a ogni tentazione e persino sul fronte della solidarietà che per l’Inter è una bandiera. Questo è Javier Zanetti, l’uomo in avanguardia sempre, nei momenti della gioia e in quelli della mortificazione, bandiera dell’Inter come lo fu in altri tempi l’indimenticabile Giacinto Facchetti. Ormai è difficile immaginare una squadra nerazzurra senza di lui. Ha giocato in ogni ruolo con lo stesso impegno, ma una felice intuizione tattica di Mancini ha regalato al popolo dell’Inter il migliore Zanetti proprio nella stagione di questo fiammante scudetto. Ogni domenica tra i migliori, sempre con la stessa generosità, la semplicità che lo distingue e quel sorriso da bravo ragazzo che irride ai suoi 34 anni e promette all’Inter altre stagioni felici».