SPECIALE ZANETTI – L’ultimo sorriso strappato a Facchetti e il rapporto con Prisco
Zanetti Inter: l’ultimo sorriso strappato a Facchetti e il rapporto con Prisco
Javier Zanetti non è solo gambe d’acciaio, resistenza ed esperienza, è anche e soprattutto un grande uomo e la sua umanità si vede soprattutto nei rapporti con gli uomini simbolo dell’Inter.
Il rapporto con l’indimenticato Giacinto Facchetti è stato da subito forte tanto da scatenare sin da subito, da più parti, il paragone tra i due. La correttezza, la lealtà, il rispetto e la professionalità, le qualità fisiche e morali, tante sono le cose in comune e quando, durante lo scandalo Calciopoli, viene diagnosticato il tumore a Giacinto, Javier fa una promessa al vicepresidente nerazzurro ventiquattr’ore prima della partita di Supercoppa Italiana: portargli la coppa in ospedale. Fu una partita epica con l’Inter in pochi minuti in svantaggio di tre reti contro la Roma, la promessa era stata fatta però e la forza di Zanetti e compagni portò all’impresa, con la partita che finì 3-4 per i nerazzurri, una delle rimonte più emozionanti di sempre. L’ultimo sorriso strappato a Giacinto, con la coppa portata in quella stanza di ospedale, la sua stella si spense pochi giorni dopo, tra la disperazione del mondo nerazzurro e non. Javier dichiarò poi: “Quattro anni nei quali ci sono state tante vittorie, anche se la vera e unica vittoria è stata conoscerti”.
Il rapporto con Peppino Prisco, l’avvocato, è stato da sempre improntato sulla fiducia e sull’ironia. Prisco stravedeva per Zanetti e ripeteva spesso: “Zanetti, tu sei il mio uomo, mi fido di te”. Il Capitano era così legato all’avvocato che disse il giorno della sua morte: “E’ uno dei giorni più tristi della mia carriera”.
L’ANEDDOTO – Molte vittorie sono state dedicate ai due, al termine della finale di Champions Inter-Bayern, Javier dichiarerà: “Fachetti e Prisco erano in campo con noi”