Zanetti: “Bilancio molto positivo con Conte. Lautaro? Ha un grande futuro davanti!”. E poi ‘dribbla’ Icardi
L'attaccante argentino dell'Inter è nel mirino del BarcellonaIntervistato, anzi, video-intervistato in diretta su Instagram. Javier Zanetti, vicepresidente dell’Inter, ha parlato in serata con un giornalista dell’edizione argentina di ESPN, toccando diversi temi: dalla sua esperienza da dirigente sino ad arrivare alla situazione attuale del club: “Ho imparato molte cose nuove sulla gestione del club dopo tanti anni in campo – ha dichiarato – Un settore dove non servono solo competenze ma anche valori umani. La mia mente ora è ampliata e vedo il club a 360 gradi e cresco”.
SUL PASSATO RECENTE DEL CLUB – “Dopo l’epoca di Moratti l’Inter è passata per tre proprietà. Con tre gestioni totalmente differenti. Siamo in un processo di grande ambizione ma sappiamo che dobbiamo lavorare molto. Siamo in una fase in cui stiamo espandendo il nostro marchio e valorizzandolo a livello mondiale. C’è un progetto ambizioso con Conte, che è un grande professionista che ha una cultura del lavoro che trasmette a tutti di giorno in giorno”.
SULL’OGGI – “Servirà il suo tempo per crescere. Dobbiamo avere grande programmazione e visione del futuro per sapere dove saremo fra tre anni. Siamo un grande gruppo di lavoro. Una fase fondamentale per me per la mia crescita come dirigente”.
SU CONTE – “Critiche al suo gioco? Il calcio è opinabile ed ognuno ha i suoi gusti. Il mio bilancio su Conte è molto positivo. Lui vive il calcio in maniera molto intensa e lo trasmette ai giocatori e li fa crescere. Ora l’inter ha un patrimonio economico importante grazie a lui. Abbiamo un futuro molto promettente”.
SU LAUTARO MARTINEZ – “Per prima cose sono felice per lui. Quando lo abbiamo comprato lo sapevamo che poteva diventare un elemento importante. Quello che sta facendo in questa stagione dimostra che avevamo ragione. Ha solo 22 anni ed un grande futuro davanti. Sono contento anche come argentino perché abbiamo un grande attaccante per prossimi anni. Normale che grandi club siano interessati a lui. Per come lo vedo identificato con l’Inter oggi penso che abbia futuro nel calcio italiano. Sono felice. Parlai molto di lui con Milito ed ausilio ed eravamo molto convinti che avrebbe fatto quello che sta dimostrando”.
SU INTER FOREVER – “Riconosce ai giocatori che hanno giocato all’inter almeno una volta un merito. È una idea di Toldo. Sono felice di giocarci e di incontrare grandi giocatori con cui ho giocato in passato”.
SUL TRIPLETE – “Fu il compimento di un sogno. Fu un onore e un privilegio di essere il capitano in una notte storica per me e per il mio club. Abbiamo fatto la storia. A Madrid ho fatto la mia 700esima partita, per molti era l’ultima occasione. Non fu facile, realizzammo una impresa con merito e superando ogni difficoltà”.
SULLE SFIDE AL BARCELLONA NEL 2010 – “Vincemmo contro il miglior club del mondo. A San Siro vincemmo con grande merito per 3-1. A Barcellona non fu facile perché ci trovammo in dieci ed avevamo la sensazione di una partita interminabile. Grande felicità. Furono due partite complicate: rischiavo la squalifica prendendo il giallo e Mourinho mi mise a marcare Messi! Non l’ideale sapendo di non potermi fare ammonire… fu una grande impresa perché giocavamo contro i più grandi”.
SU MOURINHO – “E’ speciale per tutto quello che rappresenta. È un grande lavoratore, si applica in quello che fa nel dettaglio ha grande personalità e trasmette grande passione. Abbiamo vinto quello che abbiamo vinto grazie a lui. Motivatore? Sì, ma era preparato in tutto, non ti sorprendeva più nulla perché già ti aveva detto tutto”.
SUI RICORDI CHAMPIONS – “Tutti si ricordano il momento in cui alzai la coppa. Ma io ricordo quando eravamo a Kiev. A fine primo tempo Mourinho fece un discorso in cui ci disse che dovevamo andare fuori a rimontare altrimenti saremmo usciti. Poi certo c’è la finale, quando entrammo in campo vidi subito la nostra curva piena e colorata. Una immagine molto bella, poi ricordo Julio Cesar quando mancavano 3 minuti. Tenne la palla fra le mani e disse a Samuel: ‘Walter, siamo campioni!’. Lui lo guardò malissimo perché mancavano ancora 3 minuti!”.
SULLA FINALE DI COPPA UEFA 1998 – “Una notte indimenticabile. L’anno prima uscimmo ai rigori con lo Schalke. Ronaldo fu al massimo di quello che poteva fare, fu un momento unico, il mio primo trofeo, e stavamo regalando una grande gioia ai tutti i tifosi che erano venuti lì”.
SUL CONFRONTO CON MALDINI – “Grande rispetto per lui. Ammiro tutta la sua carriera. Ha vissuto per il Milan e continua a difendere la maglia del Milan. Ogni volta che giocavamo contro ci abbracciavamo c’era ammirazione e rispetto tra di noi. Anche io mi sentivo attaccato all’Inter dal primo momento quando arrivai nel 1995. È la mia famiglia ed ha valori nei quali mi identifico. Quindi decisi di restarci tutta la mia carriera”.
SUL FUTURO DI ICARDI – “Non ne abbiamo parlato. C’è questo problema mondiale ed ora pensiamo alla salute, prendiamo il tempo necessario per queste questioni”.
SUL MIGLIOR MOMENTO CON L’ARGENTINA – “Un momento importante per me fu il mio debutto nel 1994. Realizzai un sogno. Poi nel Mondiale ’98 feci gol all’Inghilterra, un club rivale in una notte mondiale. Quel gol per me significò molto”.
SULL’ESCLUSIONE DEL 2006 – “Ho vissuto quel momento con grande tristezza, avevo giocato tutte le partite della qualificazione. Ma ero tranquillo perché avevo fatto tutto quello che dovevo, poi la decisione non spettava a me. Normale che fossi triste di non partecipare al Mondiale. Sono cose del calcio, si va sempre avanti”.
SU BIELSA – “Un altro grande tecnico con cui ho avuto la fortuna di lavorare. Ho imparato molto da lui, trasmetteva grande spirito e mi ricordo che ognuno di noi sperava di essere convocato per far parte di quel gruppo comandato da lui. Era un gruppo pieno di campioni. Il Mondiale andò come andò, ma è il calcio”.
SULL’ATTUALE CICLO DELL’ARGENTINA – “Vedo grandi rinnovamenti ed un gruppo che ha grande voglia di vincere e che cresce ogni giorno. Spero che quando tutta questa situazione si sistemerà l’Argentina riprenda con il piede giusto”.
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