11 Ottobre 2017
Zanetti: “Mi aspetto un Milan pericoloso. Sarà un grande derby”
L'intervista del vicepresidente dei nerazzurri a La Gazzetta dello SportL’ex calciatore, ora vicepresidente dell’Inter Javier Zanetti ha rilasciato un’intervista esclusiva a La Gazzetta dello Sport, dove affronta il tema derby, in programma domenica a San Siro:
DERBY – “Mi aspetto ulteriori segnali di crescita sotto tutti i punti di vista. Una vittoria aumenterebbe l’autostima di un gruppo che si sta già dimostrando compatto e completamente coinvolto dal nuovo corso tecnico”
SPALLETTI – “Il nostro tecnico dedica tutto se stesso al lavoro, è sempre sul pezzo e ha uno staff di altissimo livello. Guarda la squadra negli occhi in ogni occasione, è leale, sincero e geniale, e per questo i calciatori lo seguono ciecamente”.
OBIETTIVI – “Premetto che per noi la squadra ha già un grande valore tecnico, siamo convinti che il gruppo sia solido e completo. In generale in questa stagione possiamo e vogliamo dare fastidio a tutti, poi l’obiettivo principale è sicuramente quello di tornare in Champions League. Anzi, dobbiamo tornare nell’Europa che conta, lo impone la storia del club. E vincere domenica ci porterebbe fuori dal gruppone, avrebbe il sapore di un importante strappo. Stiamo costruendo un grande futuro, sia come società sia come squadra, i tifosi possono stare realmente tranquilli. Suning è una garanzia in questo senso”.
ICARDI – “Da quando è con noi continua a migliorare. Si è conquistato la Seleccion sul campo, lavorando duro, senza farsi condizionare da niente. E’ un professionista serio, davvero innamorato dell’Inter, e qui da noi vuole riuscire a vincere qualcosa di importante. Attacca la porta come Crespo. Hernan era letale negli ultimi sedici metri, fra i più bravi che abbia mai visto”.
MILAN – “Mi aspetto un Milan pericoloso, gara d’altronde decisiva per entrambi nella corsa per la Champions. Sarà un grande derby”.
VECCHI TEMPI – “Giocare Inter-Milan a San Siro, con 80.000 persone sugli spalti, è un’esperienza unica al mondo. Con Maldini poi abbiamo vissuto derby storici, fantastici, pieni di fuoriclasse. Si fermava il mondo per vedere Inter-Milan. Gare sentitissime, grande rispetto in campo e fuori. Ancora oggi è bello rivedersi in giro per varie iniziative”.
DERBY MIGLIORI – “Iniziamo con il mio primo derby in campo, finì 1-1, reti di Paganin e Savicevic. Ero emozionatissimo all’idea di giocare contro Franco Baresi e Paolo Maldini, che allora erano già dei monumenti. A pochi minuti dalla fine mi ritrovai a terra dopo un contrasto in area, mi rialzai di scatto pronto a protestare, ma mi accorsi aver appena fatto a sportellate con Franco Baresi. Fu un attimo, feci finta di nulla e rientrai verso la metà campo facendo la figura del giocatore all’inglese che non si scompone minimamente per un contatto qualsiasi: in realtà era tutto figlio del rispetto che avevo per quel magnifico difensore. Poi al secondo posto Inter-Milan 2-2, 13 marzo 1999, è stata mia la rete del definitivo pareggio. Chiudiamo il podio con il 4-0 dell’Agosto 2009, vinciamo 4-0 in casa del Milan. Che spettacolo il gol dell’1-0 di Thiago Motta! Di fatto andammo in porta col pallone dopo una serie infinita di passaggi”.
DERBY IN CHAMPIONS – “Fuori dopo due pareggi, che dolore quell’1-1 nella gara di ritorno, ma nei giorni successivi provai solo orgoglio per come avevamo affrontato quei 180 minuti. Piansi nello spogliatoio, e ricordo che i primi ad abbracciarmi furono Maldini, Costacurta e Ancelotti. Ripeto, erano derby stellari con uomini veri in campo”.
AVVERSARIO PIU’ DURO NEL DERBY – “Kakà, un mostro, era ovunque, velocissimo, quasi immarcabile. Ricordo una corsa a due con lui, una ripartenza terribile, riuscii ad accompagnarlo a fondo campo, venne giù San Siro per applaudirmi, ma io ero letteralmente senza ossigeno alla fine di quella volata. Shevchenko ci ha bucati in quasi tutte le partite. Aveva tutto: velocità, dribbling, cuore, dribbling e tiro. Ed era pure un ragazzo meraviglioso”.
GIOCATORE PIU’ FORTE NEL DERBY – “Senza dubbi il nostro Ronaldo, quello del 1997-98 in particolare. Mai visto niente di simile: devastante, esaltante, un marziano”
LA TOP 11 DELL’ERA ZANETTI – “Avanti col 4-2-3-1: in porta un tempo a testa per Julio Cesar e Toldo; dietro Maicon e Roberto Carlos terzini, Bergomi-Samuel in mezzo; in mediana lavoro durissimo per il sottoscritto e Cambiasso: e poi solo spettacolo con Ronaldo, Robi Baggio e Eto’o a supporto del Principe Milito. E’ un gioco naturalmente, perchè di fatto restano fuori campioni enormi e anche amici veri, Simeone e Cordoba per esempio”.
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