Ospite di Stasera c’è Cattelan, Javier Zanetti ha presentato il suo nuovo libro Un Legame Mondiale nel quale ha raccontato storie di calcio che uniscono i due Paesi della sua vita: Italia e Argentina. Il vice presidente dell’Inter ha ripercorso alcune tappe della sua carriera, dal ritiro alle nuove vesti da dirigente. Questa la lunga intervista rilasciata dall’ex capitano.
RITIRO – “Non è stato difficile, perché già lo pensi e lo senti dentro, soprattutto sai cosa vuoi fare dopo. A 41 anni, dopo tanti anni di carriera correndo dietro il pallone, era tempo di smettere. E una cosa molto importante, volevo decidere io. Magari volevo continuare, ma ho preferito fare questo passo un po’ prima stando bene”.
ARABIA SAUDITA – “Io in Arabia? Sinceramente no, io stando all’Inter ho avuto richieste da grandi squadre in Europa. Ma sulla bilancia si devono mettere tante cose che per me sono più importanti, non solo l’aspetto economico. L’Inter per me è famiglia, è sentimento”.
INTER-JUVE – “Adesso la patisci di più perché non puoi fare niente, quando giocavi la scaricavi correndo e facendo qualcosa in campo. Sappiamo che sarà una partita importante, come tutte in questo campionato. Entrambi arriviamo bene a questo appuntamento, la risposta la darà il campo. Noi prepareremo questa partita come le altre”.
NOTTE PRIMA – “Sì, dormivo anche da calciatore. Se durante la settimana fai tutto quello che dovevi fare, ti manca solo la partita. Simeone è uno che non dormiva la notte, lo vedi anche adesso in panchina. Ci sentiamo, per lui sarà una bella sorpresa tornare a San Siro per la prima volta contro l’Inter, in una partita di Champions. Conoscendo come prepara le partite, per lui ci sarà grande emozione”.
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