Dopo la risposta di Beppe Marotta degli scorsi giorni alle sue parole, Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, ha voluto replicare all’amministratore delegato nerazzurro sulle colonne del proprio giornale. E non ha certo usato toni morbidi.
Il giornalista scrive nel suo editoriale: ” Prima di dichiararsi bersaglio dovrebbe però sentire il tum tum di un Perazzi: chi scambia un complimento per un’insinuazione ha il codone di paglia, vuol mettere le mani avanti. Oppure, più banalmente, ha soltanto pessimi informatori”.
Zazzaroni, dunque, sostiene di aver fatto un complimento a Marotta, negli scorsi giorni sebbene le sue precisazioni successive sembrino tutt’altro che dolci: “è uomo di relazioni istituzionali, di rapporti di alto profilo politico, è presente in Consiglio Federale (unico non presidente di società tra i professionisti) e ha un ruolo spesso decisivo in Lega. Eppoi gestisce come nessun altro i rapporti (telefonici) con i media, condizionandoli con la leggendaria affabilità e talvolta con qualche dritta. Chi lo conosce bene da trent’anni, come il sottoscritto, lo evita da un pezzo, ma solo per la personalissima esigenza di autonomia intellettuale”.
I successivi complimenti sul modo eccellente in cui svolge il mestiere di dirigente, in una Serie A un po’ carente di figure di questo calibro, stridono un po’, vista anche la frase in chiusura di pezzo, che paragona Marotta a “quel calciatore che detesti da avversario, ma vorresti sempre avere nella tua squadra”.
Si studia la formula migliore per chiudere
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