Se qualcuno pensava che dopo la smentita del Real Madrid e le dichiarazioni di Beppe Marotta nel pre-partita di Udinese-Inter in merito al caso Hakimi Ivan Zazzaroni si fosse risparmiato di intervenire nuovamente su un tema che pare al momento chiuso, si sbagliava di grosso. Il direttore del Corriere dello Sport nell’edizione di questa mattina ha infatti rivolto un lungo editoriale sulle parole pronunciate proprio dal dirigente varesino, attaccandolo per essere stato additato come ‘destabilizzatore’. Questo il lungo commento di Zazzaroni:
LA POLEMICA – “Ringrazio Beppe: ci ha riconosciuto un’importanza che non pensavamo di avere. Adesso il mondo del calcio sa che un titolo del Corriere dello Sport – oltre che del solito, informatissimo Currò – ha la capacità di togliere il sonno (e qualche punto) a un club, anche al più solido, credibile e compatto. E bravo Beppe, un po’ infantile e scontata come considerazione, ma ugualmente bravo e soprattutto corretto. A questo punto dovrebbe spiegare, però, quale sarebbe l’obiettivo di chi – come noi e altri – nella stagione degli appiattimenti prova ancora a informare, a scavare, a fare il mestiere, molto spesso riuscendoci: a tal proposito ricordo le belle parole che proprio lui spese, premiando la battaglia che conducemmo la scorsa primavera per portare a termine la stagione nonostante la pandemia; battaglia che peraltro lo vide schierato in prima fila con gli altri, i nordisti, promotori della chiusura“.
L’ATTACCO – “Marotta è in difficoltà, lo capisco. Lo ricordo sorridente ai tempi della Juve. E non solo perché vinceva: era al vertice operativo di un’azienda vera, a Milano l’hanno chiamato per questo. Forse teme di non esserci riuscito, con o senza scudetto finale. Ci sono vittorie che a volte costano quanto e più delle sconfitte. Ieri mattina ci siamo scambiati una lunga serie di messaggi e per due volte Beppe ha ammesso (demo)cristianamente di volermi bene: ci conosciamo da una vita, un po’ di affetto ci sta e anche la stima che non significa collaborazione. Ha anche sottolineato di apprezzare ‘i miei editoriali per un calcio migliore’. Ma si migliora coltivando il senso di responsabilità, cercando di far crescere il sistema, non accusando a capocchia o inventandosi nemici. Ci riusciva solo Mourinho, con intelligente ironia si faceva prendere sul serio”.
IL CASO HAKIMI – “A Marotta, al quale auguro il meglio, anche lo scudetto (Conte sa come si fa) do appuntamento al 31 marzo, la scadenza dell’accordo tra Inter e Real per il pagamento della prima rata di Hakimi, non prima però di aver ribadito che nelle ultime 72 ore a Madrid il ‘tema Achraf’ è stato trattato con particolare attenzione e qualche timore. Il Real, sollecitato dall’Italia, ha smentito di aver esercitato pressioni. Ma, come disse Lore Lorentz, ‘la smentita è il disperato tentativo di far rientrare il dentifricio nel tubetto’. La stampa è una cosa, l’ufficio stampa un’altra. L’opposto. Eppure in televisione vedo sempre meno giornalisti e sempre più responsabili della comunicazione leccaculistica delle società più potenti o presunte tali. La ricerca del consenso non viene contemplata nel manuale del giovane giornalista. Figuratevi in quello del vecchio”
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