Zenga: “L’Inter mi ha contattato dopo il Verona. Non sono mai stato un uomo di Moratti”
Zenga Inter
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Walter Zenga ha più volte espresso il desiderio di volersi sedere sulla panchina dell’Inter e dopo l’esonero di Walter Mazzarri è andato davvero vicinissimo a realizzare il suo sogno. Queste le sue dichiarazioni rilasciate ai microfoni di Telelombardia: “Ho parlato con persone vicino alla proprietà, mi hanno chiesto la disponibilità ma poi hanno scelto Mancini. E’ successo subito dopo la partita con il Verona” – l’ex allenatore dell’Al-Jazira ha poi aggiunto – “Tiferò sempre Inter, e nessuno deve pensare che io sia triste. Io ho sempre detto che secondo me le società non devono diventare il cimitero dei vecchi campioni, ma io ho esperienza: la cosa che non mi fa piacere è la tendenza diffusa a denigrare tutto ciò che è fuori dall’Italia. Io parlo tante lingue e posso andare dovunque nel mondo senza problemi. Io traghettatore? Io non ero uno da sei mesi, non faccio il secondo a nessuno. Sono tranquillo e sereno. C’era stata una telefonata due giorni prima che firmasse Gasperini, c’era una chiamata dovuta quando è stato mandato via Ranieri. Questa volta era il momento particolare, in cui ero libero e con loro che cercavano un personaggio interista, peccato”.
Zenga, che ha vestito la maglia nerazzurra per 12 stagioni dal 1982 al 1994, ha parlato del proprio rapporto con Massimo Moratti e si è detto preoccupato del possibile ritorno in società di Ernesto Pellegrini: “Non sono mai stato un uomo di Moratti, sono andato via dall’Inter grazie a Pellegrini. Con Moratti ho sempre avuto un rapporto sincero e schietto ma evidentemente, senza rancore, si fanno delle scelte che non coincidono con il desiderio di altre persone. Quando ho tweettato quella frase, era il momento dove tutto era andato a finire nella mia direzione e poteva essere positivo ma invece non è andata come volevo”.