Walter Zenga, ex portiere dell’Inter, si è concesso ai microfoni de La Gazzetta dello Sport per commentare la stagione della squadra nerazzurra, sempre più vicina allo scudetto.
Ecco le sue parole: “La corsa scudetto dipende solo dall’Inter, è evidente. La squadra è cresciuta molto, paradossalmente l’uscita dall’Europa ha dato a Conte più forza per gestire la squadra. Prossimo step l’Europa? Certo, ma intanto deve vincere questo campionato. Non dico che sia un obbligo ma dopo l’eliminazione dall’Europa è diventato un obiettivo primario. Le otto vittorie consecutive hanno creato un bel distacco in classifica. Manca tanto, ma chi è in testa a un certo punto sa cambiare il pensiero: diventa più forte di testa, più consapevole. La vittoria di Torino per l’Inter è stata figlia di una consapevolezza assoluta, di una squadra che ora sa quello che vuole e se lo prende”.
Le analogie con l’Inter di Zenga: “No, il calcio è cambiato e non si possono paragonare due epoche così lontane. Lì si giocava per i due punti, finivi la partita e avevi i giornalisti fuori dalla porta dello spogliatoio. Oggi è tutto più ovattato e lontano dalla realtà. E bisogna fare i conti con i social che influiscono in maniera pazzesca. Non era meglio prima e peggio adesso o viceversa, semplicemente era tutto molto diverso. Oggi se vuoi lavorare nel calcio devi adattarti e aggiornarti alle tecnologie moderne”.
Sulla LuLa: “A livello di numeri si integrano benissimo. Lukaku non mi ha stupito: è stato voluto e cercato con forza da tutto l’ambiente ed ha avuto un rendimento superiore proprio perché ha sempre sentito una fiducia incondizionata. Di Lautaro mi parlò benissimo già Spalletti, in tempi non sospetti, quando non giocava perché c’era Icardi. Piuttosto, appena posso voglio chiedere a Conte come avrebbe fatto se fosse arrivato Dzeko. Il confronto con i colleghi mi manca tanto”.
Handanovic e il record di presenze di Zenga: “I record sono fatti per essere battuti e se sarà Samir a farlo sarò contento. Giocare così tante gare all’Inter significa avere una costanza di rendimento eccezionale. Semmai gli auguro di battere il mio record di clean sheet in Europa: 35 partite”.
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