Zhang e le promesse mantenute: in due anni l’Inter è tornata grande
Era il 26 ottobre 2018 quando Steven Zhang diventò ufficialmente il presidente più giovane nella storia dell'InterDue anni fa Steven Zhang si insediò nell’Inter con il chiaro intento di riportare il club ai vertici mondiali: oggi il progetto è sempre vivo e con il passare della stagioni il gap con i principali club europei si sta man mano riducendo.
“Per l’Inter voglio i migliori” furono le parole di Zhang alla prima conferenza stampa post Thohir: il primo tassello che aggiunse al suo “giocattolo” fu Beppe Marotta, fresco di rottura con la Juventus e tra i migliori direttori sportivi in circolazione. Il salto di qualità fu subito evidente e proprio Marotta permise l’arrivo di Antonio Conte, il tecnico perfetto secondo tutti per far tornare l’Inter alla vittoria.
Il divario tecnico ed economico con la Juventus è sempre più sottile e mai come quest’anno i due club partono praticamente alla pari: merito di tutti, ovviamente, ma soprattutto del tecnico leccese che ha infondato all’interno della società una mentalità vincente.
Ovviamente sono i giocatori a scendere in campo e anche qui Zhang sta piano piano costruendo una squadra di top player: il primo è sicuramente Romelu Lukaku, costato 83 milioni e vero e proprio pilastro nerazzurro. Il belga non ha deluso le aspettative e anzi, si è rivelato un assoluto fuoriclasse in grado di bucare le difese avversarie.
Un altro importante step di crescita societaria è stata la permanenza di Lautaro Martinez: l’Inter non ha ceduto alle avances del Barcellona confermando di voler puntare sui suoi giocatori migliori senza cederli per fare cassa. Quest’anno inoltre, nonostante la crisi economica dovuta al Covid, è arrivato anche Hakimi per 40 milioni oltre alle intuizioni di Marotta come Vidal e Kolarov, acquisti a bassissimo prezzo.
L’Inter ora deve fare strada anche in Champions League: dopo due anni consecutivi in cui l’eliminazione è arrivata alla fase a gironi, i nerazzurri sono chiamati a fare un ulteriore passo in avanti per rafforzare la propria immagine a livello europeo. La finale di Europa League persa contro il Siviglia è stata soltanto l’inizio della crescita, ma il palcoscenico più importante non concede ulteriori fallimenti.
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