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Zhang e le promesse mantenute: in due anni l’Inter è tornata grande

Due anni fa Steven Zhang si insediò nell’Inter con il chiaro intento di riportare il club ai vertici mondiali: oggi il progetto è sempre vivo e con il passare della stagioni il gap con i principali club europei si sta man mano riducendo.

“Per l’Inter voglio i migliori” furono le parole di Zhang alla prima conferenza stampa post Thohir: il primo tassello che aggiunse al suo “giocattolo” fu Beppe Marotta, fresco di rottura con la Juventus e tra i migliori direttori sportivi in circolazione. Il salto di qualità fu subito evidente e proprio Marotta permise l’arrivo di Antonio Conte, il tecnico perfetto secondo tutti per far tornare l’Inter alla vittoria.

Il divario tecnico ed economico con la Juventus è sempre più sottile e mai come quest’anno i due club partono praticamente alla pari: merito di tutti, ovviamente, ma soprattutto del tecnico leccese che ha infondato all’interno della società una mentalità vincente.

Ovviamente sono i giocatori a scendere in campo e anche qui Zhang sta piano piano costruendo una squadra di top player: il primo è sicuramente Romelu Lukaku, costato 83 milioni e vero e proprio pilastro nerazzurro. Il belga non ha deluso le aspettative e anzi, si è rivelato un assoluto fuoriclasse in grado di bucare le difese avversarie.

Un altro importante step di crescita societaria è stata la permanenza di Lautaro Martinez: l’Inter non ha ceduto alle avances del Barcellona confermando di voler puntare sui suoi giocatori migliori senza cederli per fare cassa. Quest’anno inoltre, nonostante la crisi economica dovuta al Covid, è arrivato anche Hakimi per 40 milioni oltre alle intuizioni di Marotta come Vidal e Kolarov, acquisti a bassissimo prezzo.

L’Inter ora deve fare strada anche in Champions League: dopo due anni consecutivi in cui l’eliminazione è arrivata alla fase a gironi, i nerazzurri sono chiamati a fare un ulteriore passo in avanti per rafforzare la propria immagine a livello europeo. La finale di Europa League persa contro il Siviglia è stata soltanto l’inizio della crescita, ma il palcoscenico più importante non concede ulteriori fallimenti.

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Rodella Alessandro