Steven Zhang non ha alcuna intenzione di ascoltare offerte per l’Inter nel breve periodo: è questa la notizia con la quale La Gazzetta dello Sport ha aperto questa mattina, chiarendo ogni dubbio sul futuro del gruppo asiatico al timone del club nerazzurro. Come lo stesso presidente interista aveva lasciato intendere nell’ultimo periodo con una lunghissima permanenza a Milano e dichiarazioni inequivocabili sul futuro della società, non vi saranno cambi drastici all’orizzonte.
In attesa che Suning possa riprendersi ai livelli dell’epoca pre-Covid, la strada è tracciata: l’Inter dovrà proseguire un percorso virtuoso sul piano dei costi. Il modello gestionale imposto dal presidente Steven Zhang, com’è noto, prevede innanzitutto l’abbassamento del monte ingaggi di circa il 15% ed il finanziamento del mercato in entrata grazie allo sfruttamento del player trading, cioè la compravendita dei calciatori che vengono valorizzati dallo stesso club nerazzurro che ne incrementa il valore nel tempo per lasciarli andare al momento di massima convenienza economica.
Un piano, quello imposto da Suning, che ovviamente non farà felici tifosi e che si espone a rischi notevoli, come dimostrato dagli ultimi due affari sfumati legati e Bremer e Dybala. Un piano, però, che nelle ultime due stagioni ha portato ben tre trofei molto importanti nella bacheca nerazzurra e che prevede tra gli obiettivi minimi – appunto – il mantenimento della massima competitività in ogni ambito. Se a livello nazionale l’Inter si candiderà anche nella prossima stagione ad essere effettivamente tra le protagoniste per la corsa a titolo, in campo internazionale un modello tanto virtuoso potrebbe invece non favorire la crescita globale del club nel breve periodo.
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