Zoff: “Inter, troppe peripezie societarie: questo significa dare il calcio italiano in mano ai cinesi. Alisson è il portiere più forte della A”
L'ex portierone della Nazionale e della Juventus ha concesso una lunga intervista a Mohamed Hosny Almahmoudy per il canale egiziano On SportCampione europeo nel 1968 e campione mondiale nel 1982 con la nazionale italiana, che ha anche allenato dal 1998 al 2000, Dino Zoff è considerato uno dei più grandi portieri nella storia del calcio. Dopo aver difeso le porte di Udinese, Mantova e Napoli, ha legato la propria attività calcistica principalmente alla Juventus, squadra in cui ha militato per undici anni a cavallo degli anni 1970 e 1980, senza mai saltare una partita di campionato.
Fama che lo incorona tra i più grandi non sono nel palcoscenico calcistico italiano ma anche di quello mondiale. Zoff è stato infatti intervistato da Mohamed Hosny Almahmoudy, presentatore del programma “Il calcio” in onda sul canale egiziano “On Sport”, per discutere dei temi più caldi di questa Serie A che sta per concludersi.
– Il duello infinito tra Napoli e Juventus: “E’ ancora tutto da giocare. C’è ancora il confronto diretto. Il Napoli è una grande squadra e fin qui ha fatto bene. Si deciderà tutto a Torino anche se bisogna arrivarci lì. Penso che abbia le stesse possibilità della Juventus”.
– La rinascita del Milan targata Gattuso: “Ha ottenuto grandi risultati rispetto a come andava prima il Milan. Ha avuto dei grandissimi risultati. Però ho come l’impressione che i media non lo sostengano”.
– I problemi dell’Inter: “I nerazzurri hanno a che fare con peripezie societarie. Questo significa dare il calcio italiano in mano ai cinesi, americani o canadesi. I cinesi spendono un sacco di soldi ma i risultati sono gli stessi. Se vai in Liga o in Premier, per esempio troverai un modo diverso di gestire i soldi”.
– Cosa deve fare Gigi Buffon al termine della stagione? “Non lo so. Dipenderà da tante cose. L’importante è che non accada ciò che è già successo con Totti. Deciderà lui insieme alla dirigenza della Juventus. Basta che sia una decisione sicura e ferma, priva di ripensamenti”.
– Il futuro tra i pali della Nazionale: “Ci sono Donnarumma, Perin, Meret, Scuffet ma anche tanti altri giovani promettenti. Sembra che qualcosina si muova”.
– Il portiere più forte della Serie A: “Senza dubbio Alisson”.
– L’eliminazione dell’Italia per mano della Svezia: “E’ stato sicuramente uno smacco terribile. Noi con la storia, con le coppe del mondo siamo fuori e voi dell’Egitto siete dentro. Il calcio propone anche queste cose. Stiamo vivendo un momento di cambiamento generazionale e quindi qualche problema c’è stato. Adesso abbiamo dei giovani promettenti che possono ringiovanire il nostro calcio. Possiamo a piccoli passi raggiungere i livelli raggiunti nel passato. La Federazione? Affinché le cose vadano bene, c’è bisogno che funzioni tutto per il meglio. Però noi abbiamo avuto un momento di crisi generazionale ma credo che possiamo recuperare”.
– Il prossimo ct della Nazionale: “E’ un argomento difficile da trattare. Gli allenatori, ai miei tempi, venivano spesso dall’ambiente della Nazionale. Adesso le cose sono cambiate, si cerca anche di avere in panchina un allenatore quotato. L’unica cosa che bisognerebbe avere è la responsabilità di guidare la Nazionale”.
– L’Europeo del 2000: “Ci siamo comportati bene, tranne che con l’Olanda in semifinale. E’ stato merito di Toldo se siamo passati. Ma era un gruppo che si è distinto per il comportamento e l’attaccamento alla maglia”.
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