Casarin: “VAR? C’è un protocollo che fa ridere. Che calcio è? Una barzelletta?”
Durissimo attacco dell'ex arbitro italiano verso l'utilizzo del VARDai microfoni di Rai Radio 1, l’ex arbitro italiano Paolo Casarin ha commentato in maniera molto dura il protocollo VAR presente in Italia, che anche ieri si è reso protagonista di un episodio nel quale l’arbitro Rocchi non è andato a vedere un fallo da rigore di D’Ambrosio su Zaniolo. Ecco le sue parole.
“Perché dell’errore? Sono sbagliate le disposizioni, semplicemente. Gli arbitri sono in due e devono colloquiare, si arbitra in due, finalmente, dopo mille tentativi. C’è un protocollo che fa ridere, ri-de-re. Perché Rocchi deve fare delle ricostruzioni su quel che è accaduto quando c’è uno che ha le immagini a disposizione? Il prestigio di un arbitro non si salva non usando il VAR, ma in altre maniere. Cambiare il protocollo, è ridicolo. È arrivata l’epoca di 2 arbitri che contano entrambi”, ha dichiarato.
“Nella situazione di ieri – ha poi proseguito – tutto il mondo ha visto questa cosa ma uno ha detto “No, io ho dei dubbi e non vado a vedere”. È proprio quando si hanno dubbi che si va a vedere, non quando tutto è chiaro. ‘Chiaro ed evidente errore’, ma che calcio è? Una barzelletta? Non si può far sì che l’arbitro in campo rifiuti di andare alla ricerca della verità solo perché ha l’ultima parola. Ieri poi abbiamo visto che la VAR ha salvato dei risultati, e nessuno ha parlato male dell’arbitro che è stato corretto. Bisogna correggere più errori possibili. È chiarissimo che dopo la Russia si è voluto ridurre la penetrazione del VAR nel calcio, per un ritorno alla conservazione”.
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