Il Coronavirus ha segnato profondamente l’economia mondiale, anche quella inerente al calcio. Tutti i club infatti hanno subito perdite piuttosto rilevanti, alcuni delle vere e proprie emorragie liquide che rischiano di metterle in ginocchio. Tuttavia, come chiarito oggi da Repubblica, la Uefa non ha intenzione di farsi “intenerire” e di allentare la propria morsa sulla gestione dei bilanci delle squadre.
Il massimo organo calcistico europeo ha infatti chiarito come gli stipendi relativi ai mesi di marzo e aprile vadano tassativamente saldati. La pena altrimenti è l’esclusione dalle prossime competizioni europee, senza possibilità di appello. Chiunque non rispetterà gli impegni, verrà accusato di violare gli impegni del Fair Play Finanziario. L’unica possibilità di “salvezza” per chi è al momento inadempiente, è l’essersi accordati diversamente sui compensi con i calciatori. Se, di loro spontanea volontà, hanno firmato una liberatoria, allora la presenza nelle competizioni Uefa non è compromessa. Altrimenti, non si faranno sconti.
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