Stramaccioni e la carriera da avvocato ‘stroncata’ dalla risata di Paolillo: “Ma farò l’esame”
L'ex tecnico dell'Inter si racconta da Teheran dove ora guida l'EsteghlalTeheran ha già stregato Andrea Stramaccioni. Esteghlal con il suo stadio enorme, tifosi passionali, una grande squadra che domina in Asia e la cultura persiana che lo affascina. Un mondo lontanissimo da come lo immaginiamo noi europei, dice l’ex tecnico dell’Inter che in un’intervista concessa al settimanale Sette, inserto del Corriere della Sera, racconta la sua nuova avventura partendo dal sogno di diventare… avvvocato.
“Quando andai all’Inter, il primo anno, mi mancavano sei mesi per terminare la pratica di avvocato e poi fare l’esame. Allora chiesi all’avvocato Ernesto Paolillo, che ai tempi era amministratore delegato e direttore generale dell’Inter, se potessi finire questi sei mesi di pratica magari nel suo studio – racconta Stramaccioni -. Mi guardò un attimo come per dire: ‘Ma questo qua è matto?’. Io ero serio serio. Poi scoppio a ridere. Così è finita la mia carriera di avvocato, con una risata“.
Ma nonostante la carriera da allenatore intrapresa, non molla il sogno di diventare avvocato: “Ho studiato una vita per farlo. Fosse pure l’ultima cosa che faccio, prima di morire, ma io l’esame da avvocato lo voglio fare”.
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