Antonello: “San Siro necessita di una ristrutturazione. La Juventus va presa come modello di riferimento”
Parla anche il CEO dell'Inter a margine della presentazione del libro del giornalista Marco Bellinazzo
In occasione della presentazione del libro “La fine del calcio italiano” scritto dal giornalista Marco Bellinazzo, anche il CEO dell’Inter Alessandro Antonello, oltre a Marco Fassone e Beppe Marotta, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito a diversi temi. Ecco le sue parole.
JUVENTUS – “Stiamo lavorando per tornare ai massimi livelli. È un percorso che richiede tempo. La Juventus è un modello di riferimento, ma noi come Inter abbiamo il nostro, per crescere a livello di squadra e aziendale. Stiamo lavorando sulla crescita e la visibilità del marchio”.
SAN SIRO – “Il tifoso va seguito da quando esce di casa fino a quando arriva allo stadio, l’obiettivo è affiancarlo per tutta l’esperienza della partita, arrivando allo stadio e trovando un’infrastruttura che renda la sua giornata memorabile con i servizi offerti. Dovremmo avere questo, infrastrutture che fanno si che il tifoso percepisca qualcosa di magico in ciò che precede anche il match. Lo stadio di San Siro è iconico e storico ma richiede una ristrutturazione importante, la parte di hospitality oggi per i tifosi è molto bassa, intorno al 3-4% contro il 13 dei grandi stadi. Dobbiamo porre rimedio abbastanza velocemente perché l’investimento nello stadio si ripaga in maniera veloce, l’esempio è la Juventus: lo sforzo che devono fare Inter e Milan è trovare una soluzione, perché ogni anno che passa fa perdere fonti di ricavo”.
SQUADRE B – “Fa parte del dna dell’Inter. Il settore giovanile è un pilastro per il nostro club. La seconda squadra copre il gap con le altre leghe e fare in modo che anche la nostra Nazionale ne possa beneficiare, daremmo spazio ai giovani per fare un campionato competitivo per poi approdare in prima squadra”.
DIRITTI TV – “Il mercato al momento non è competitivo e molti club ora sono in attesa del bando per i diritti, dobbiamo destagionalizzare i diritti TV da un lato e generare altri ricavi che possano supportare i club. Il punto di partenza non è semplice: il sistema calcio è in un momento di pesante indebitamento, la grossa zavorra è questo e nei prossimi anni dovremo porre rimedio”.
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