Berti: “Meglio sconfitto che milanista è la mia frase. Prisco numero 1, ma subito dopo ci sono io. Che serata con Ronaldo…”
L'ex centrocampista nerazzurro è stato ospite di Alessandro CattelanNicola Berti è sicuramente uno dei più amati tra gli ex calciatori dell’Inter, sia per le sue perle in campo che per le avventure e gli aneddoti che lo caratterizzano. Ospite della trasmissione di Sky E poi c’è Cattelan, l’ex centrocampista ha dichiarato: “Venerdì sera c’è stata la festa per i 110 anni dell’Inter e i miei ex compagni mi hanno preso in giro per la mia forma fisica, così mi sono messo vicino a Ronaldo che sta peggio di me; abbiamo fatto serata io, lui e Martin Castrogiovanni”
Sulla frase “Meglio sconfitto che milanista”: “Questa frase è sempre stata mia. Prisco era il numero uno per certe cose, ma io venivo subito dopo di lui. Dopo aver perso un derby con il Milan non parlai per due anni a Maldini. Ai miei tempi si viveva diversamente la stracittadina, ci si riscaldava insieme e io tiravo spesso delle pallonate ai giocatori del Milan per innervosirli, mentre ora si entra in campo mano nella mano”.
Il gol al Bayern: “Quel gol sotto la neve è un ricordo bellissimo: dribblai dei bavaresi e andai sotto la curva, poi al ritorno perdemmo 3-1 e tre giorni dopo vincemmo il derby: proprio una Pazza Inter”.
L’amicizia con Uma Thurman: “Sì, siamo amici per la sua fede nerazzurra: ha visto 3 partite allo stadio”.
Sulla Nazionale: “Ero l’unico interista e mi misero in camera con Franco Baresi, capitano del Milan: ogni sera gli fumavo un sigaro cubano in faccia”-
La fine della storia con l’Inter e il passaggio al Tottenham: “Negli ultimi due anni all’Inter ho giocato poco, ma il presidente Moratti mi volle tenere. Poi chiamai Klinsmann per gli auguri di Natale e mi convinse a raggiungerlo a Londra”.
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