Borja Valero: “Inter, sono il tuo dodicesimo titolare. Futuro? Non voglio chiudere nessuna porta”
Il centrocampista spagnolo ha parlato ai microfoni di DAZN sul suo momento e quello della squadraFinita la sosta nazionali, torna in campo la Serie A. L’Inter di Spalletti sarà di scena a San Siro contro il Frosinone, in un match molto importante dopo la batosta subita a Bergamo per mano dell’Atalanta. Uno dei giocatori rimasti a Milano a preparare la partita di sabato è il centrocampista Borja Valero, utilizzato quest’anno meno rispetto alla passata stagione ma che quando sceso in campo ha sempre risposto presente all’appello.
Proprio il giocatore spagnolo ha rilasciato un’intervista a DAZN, che sarà visibile da stasera sulla piattaforma, in cui ha parlato del momento della squadra e del suo personale.
Sullo spazio avuto finora – “Il mio inizio di campionato è stato un percorso. Ho fatto pochi giorni di preparazione quest’estate, quindi è normale che all’inizio giocassi poco. Piano piano ho trovato più spazio e ora sto bene. Mi considero il dodicesimo titolare ma è una questione di squadra, non di titolari. Io aiuto come posso, è bello anche entrare ed essere incisivo dalla panchina”.
Sul suo ruolo – “Mi piace di più giocare regista perché tocco di più la palla, però anche sulla trequarti mi trovo bene. I tifosi mi chiamano Sindaco. È una cosa che viene da Firenze. In spogliatoio sono semplicemente uno che dà qualche consiglio perché ho qualche anno in più”.
Sulla sua famiglia – “Mia moglie corre più di me. Si allena molto di più. Le piace da morire la corsa e si sta allenando per fare maratone importanti e litighiamo sulla competizione.
L’ho conosciuta su MSN. quando avevo 18 anni e giocavo nel Real Madrid. Poi, la prima volta in vita mia che sono andato in discoteca, l’ho trovata lì. Lei mi ha mandato a quel paese. Anche lei tifa Madrid come me e mio figlio”.
Sul suo rapporto con la nazionale spagnola – “Da un lato essere nato nel periodo di Xavi e Iniesta mi è stato sconveniente, perché ho giocato poco con la Spagna. Ma dall’altro, è stata una goduria giocare con loro ed essere tifoso di quella squadra lì”
Sul suo futuro – “Non so se chiuderò la carriera qui. Ma dopo farei volentieri il golfista più che l’allenatore, anche se non chiudo nessuna porta”.
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