CHE FINE HA FATTO – Kallon, la promessa mancata dell’Inter: dagli esordi in Italia alla nuova vita da allenatore
Terzo appuntamento con la nuova rubrica settimanale di PassioneInter.com‘Che fine ha fatto’ è la rubrica settimanale di Passioneinter.com che tratterà i vari giocatori transitati in nerazzurro che sono poi finiti nel dimenticatoio, raccontando come è proseguita la loro carriera una volta andati via dall’Inter.
Quest’oggi è il turno di Mohamed Ajay Kallon, ex calciatore sierraleonese che ha giocato nell’Inter per diverse stagioni nei primi anni del nuovo millennio. Classe 1979, cresce tra le fila dell’Old Edwardians, società calcistica di Freetown, nonché suo paese natale. Dopo una buonissima stagione d’esordio con la squadra maggiore, condita da 4 reti in 15 presenze, l’attaccante viene spedito in prestito in una squadra di seconda divisione, l’Al-Tadamon. Qui, grazie ad un impatto devastante, si mette in mostra con 15 reti in una sola stagione, a tal punto che diversi club europei iniziano a bussare alla sua porta. Così, nel 1995, il giovane talento si trasferisce in Svizzera, alla corte del Lugano. Qui ci rimarrà per ben due anni, prima di essere notato ed acquistato dalle giovanili dell’Inter.
Le prime stagioni in nerazzurro non sono assolutamente semplici: il sierraleonese viene infatti catapultato in prestito prima al Bologna, poi al Genoa ed infine al Cagliari. Eccetto la prima esperienza, le parentesi disputate con le altre due compagini rossublù risultano particolarmente prolifiche sotto il profilo realizzativo. Stanco del troppo girovagare, Kallon sceglie di lasciare la squadra interista in via definitiva, trasferendosi nella matricola Reggina, alla sua prima annata in Serie A. Quella stagione fu una vera e propria centrifuga di emozioni, grazie alle sue 11 reti Kallon permise alla squadra amaranto di ottenere una storica salvezza nella massima divisione italiana. Una favola che durò solo un anno, visto che quello successivo venne acquistato dal Vicenza. Anche in biancorosso Mohamed lascia il segno timbrando in ben 8 occasioni il cartellino, ma stavolta non riesce ad impedire la retrocessione del club. A quel punto, il suo primo amore – l’Inter – alla disperata ricerca di attaccanti, decide di riprendere il suo vecchio gioiellino, che nel frattempo è cresciuto ed ha affinato l’arte del gol. Tornato alla casa madre, sembra davvero che questa volta possa rimanerci per diversi anni. I tifosi si innamorano delle sue giocate e le reti ancora una volta non mancano. L’episodio di svolta si verifica nell’autunno del 2003, quando il centravanti risulta positivo al nandrolone e viene allontanato dai campi di gioco con una squalifica di sei mesi. Lo spiacevole evento, crea un intoppo nel rapporto con l’Inter, che a questo punto decide di liberarsene una volta per tutte.
Nel luglio del 2014 arriva la giusta offerta del Monaco che se lo aggiudica per una cifra intorno ai 5 milioni di euro. In Francia ci rimarrà sino al 2007 – intervallato dalla breve esperienze in prestito all’Al-Ittihad – collezionando 13 reti in biancorosso e 12 con il club arabo. Da qui in avanti, inizia la sua parabola discendente che lo vedrà vestire con scarsi risultati le seguenti maglie: AEK Atene, Al Shabab, Kallon (squadra che dal 2002 è passata sotto la sua proprietà), Shanxi Chanba e Chirag United, per poi concludere la carriera nel club di sua appartenenza. Dal 2014, pur continuando a giocare, intraprende anche la carriera di allenatore nella Kallon Football Club, svolgendo così un doppio ruolo.
Dal 26 giugno 2014, viene scelto dalla federazione sierraleonese come selezionatore della nazionale Under-17 e nel 2016 dà l’addio definitivo al calcio giocato. Lo scorso anno, esattamente il 13 giugno 2017, ha affrontato il prestigioso corso da allenatore professionista a Coverciano per la categoria UEFA A, superando l’esame finale con esito positivo. Una curiosità: tra i compagni di corso, c’era un certo Esteban Cambiasso.
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