Spalletti: “Ho lasciato la Champions per l’Inter, me la devono ridare. E’ ultima chance per tutti. Brozovic e Mou…”
Il nuovo tecnico nerazzurro ha parlato da Riscone di Brunico per la prima voltaAlle ore 16 di venerdì 7 luglio Luciano Spalletti ha tenuto la prima conferenza stampa della nuova stagione nerazzurra, fatta eccezione per quella di presentazione che ebbe luogo a Milano: il tecnico ha parlato da Brunico e prima di iniziare con le domande dei giornalisti ha risposto ad alcuni quesiti dei tifosi, recuperati dalla pagina Facebook ufficiale del club.
LAVORO A BRUNICO ED IN CINA – “Mi aspetto di mettere a fuoco i concetti che servono alla squadra per essere tale: deve sapere riconoscere l’atteggiamento della difesa avversaria, le distanze fra i compagni di squadra ed i reparti, comportarsi da squadra e suddividere le fatiche dentro il campo nei 90 minuti”.
ATTEGGIAMENTO DEI GIOCATORI – “Li ho trovati molto disponibili, ma al momento non sono così tranquilli da esibire tutte le loro qualità; noi dobbiamo quindi fare il massimo per metterli nelle condizioni di sviluppare il loro meglio”.
IDEA DI CALCIO – “Dobbiamo essere una squadra che sta in campo nella maniera corretta, che tenta di andare a togliere spazio agli avversari nelle giocate: è chiaro che comandando il gioco faremo meno fatica a fare gol, e visto che di Inter si parla dobbiamo avere anche un gioco da Inter”.
CENTRALI DI DIFESA – “I due centrali possono essere anche entrambi dello stesso piede, l’essenziale è che sappiano poi gestire la palla anche col l’altro piede: ce ne sono tantissimi che hanno fatto la storia nella posizione contraria al loro piede”.
CAMPIONATO ITALIANO – “Secondo me c’è una crescita costante nella qualità del nostro calcio, con squadre rinforzate bene che porteranno ad un campionato difficile e di sicura qualità: l’obiettivo sarà lottare fino all’ultima partita per l’ingresso in Champions, poiché i punti di distacco dalle squadre sopra di noi sono stati tanti e le squadre che ci contenderanno il posto saranno tante”.
SENSAZIONI – “Le sensazioni sono quelle che avevo precedentemente, è difficile averle modificate in così poco tempo. Le sensazioni sono buone perché son convinto che questa sia una squadra con delle qualità e ci siamo detti delle cose che in parte si possono dire in parte no, perché il mio pensiero è rivolto a loro su come la penso, su quello che ho visto da fuori e quello che è il tragitto che dovremo costruire insieme e in fondo devono ridarmi quello che ho lasciato perché io per allenare l’Inter ho lasciato la Champions League e loro me la devono ridare”.
BORJA VALERO – “Va messo nel pacchetto degli altri calciatori di cui parlate spesso, lei mi fa domande a trabocchetto, stia attendo che i ds bravi fanno volantinaggio in questo momento e lei trova esche da tutte le parti: se vuole seguire la strada giusta in questo periodo segua le cicche, quella sarà la strada giusta”.
VOGLIA DI RIPARTIRE – “Le intenzioni sono tutte buone, buonissime. Oltre alla disponibilità ad ascoltare mi sembra che ci sia proprio la voglia dei calciatori di intravedere la strada da percorrere, sono loro che richiedono di indicargli quale sia la strada da perseguire e noi dobbiamo cercare di farlo. Sono convinto che ci sarà qualche calciatore che ci ribalterà le nostre convinzioni di quella che è la sua qualità. Sono estremamente convinto!”.
MERCATO – “L’obiettivo è quello di lottare fino all’ultima partita perché ci sono altre squadre che ci contenderanno le prime 4 posizioni, se centreremo quell’obiettivo sarà determinato da un lavoro costante e continuo. Si sta lavorando, sappiamo che un giocatore esperto porta delle certezze, anche nella quotidianità. Dobbiamo essere una squadra da Inter. Ho ricevuto un messaggio da Mourinho: mi ha fatto gli auguri, questa è una squadra che al portoghese è rimasta nel cuore”.
CESSIONI – “Se dopo che sono passati diversi campionati nei quali un giocatore non è riuscito a far vedere le sue qualità è meglio che vada a giocare, è per il suo bene: noi con tutta sincerità cercheremo di fargli capire quelle che sono le nostre intenzioni e la nostra idea, questo ovviamente dopo essersi visti e parlati. Non vogliamo fare confusione”.
BROZOVIC – “Dipenderà molto dalle sue intenzione perché le qualità sono evidenti, assolute, magari incostanti ma è un giocatore completo che sa fare un po’ tutto e di conseguenza è nel pacchetto delle valutazione che abbiamo fatto. Molto dipenderà da lui perché è un giocatore forte come ce ne sono altri: non basta quello che ha fatto, bisogna fare cose diverse tutti”.
PERISIC – “Io non posso dire questo lo tengo, questo viene ceduto e via dicendo. Qualcuno andrà via per giocare, qualcuno verrà acquistato per rinforzare la rosa. Le qualità di alcuni calciatori sono indubbie perché hanno un valore sul mercato: se poi sono diventati giocatori normalissimi è dipeso dal momento, da quello che è successo”.
ICARDI – “Icardi è un calciatore forte, bravo soprattutto dentro l’area di rigore. Tutti vorrebbero avere un giocatore forte dentro l’area di rigore perché è il terminale offensivo di quello che riesce a proporre la squadra. Si può venire a creare superiorità numerica a centrocampo come hanno fatto alcuni tipi di calciatori oppure aspettare che l’azione si sviluppi per fare attacchi allo spazio dentro l’area di rigore. Alcune squadre tenteranno di tenerci fuori dall’area, quindi lui dovrà poi essere bravo ad attaccare lo spazio al momento giusto. A me non sembra che sappia giocare solo nell’area di rigore, a me sembra che sappia anche dialogare coi compagni, anche se la sua qualità principale è la cattiveria e la rapacità di fare le rotazioni sul secondo palo o i tagli sul primo per le imbucate dei compagni. Al momento su di lui sono curioso di conoscere quello che saprà fare anche in giro per il campo, perché quello che sa fare in area è sotto gli occhi di tutti ed è tanta roba”.
DOVE MIGLIORARE LA SQUADRA – “Stamattina abbiamo lavorato sugli scivolamenti per portare palla da destra a sinistra, poi la scappata e la risalita sulla respinta. Dipende da come fanno queste cose, se fatte bene si può andare avanti, altrimenti bisogna rimanere lì perché se no si subisce gol, poi bisogna farne due ed è più difficile, anche se si possono fare”.
RITIRO A RISCONE GIÀ CON LA ROMA – “Intanto voglio fare l’in bocca al lupo ai miei ex calciatori dai quali ho ricevuto il massimo, compresi quelli che sono andati via: spero di vederli felici. Mi ricordo che c’era lo spazio tra gli spogliatoi ed il campo ma non c’era la palestra perché era montata in modo diverso, mentre i campi erano delle stesse misure di adesso”.
MANCATI ACQUISTI E MERCATO MILAN – “Dipende da quali acquisti si fanno, da come si integrano e da come si lavora. Secondo me la garanzia del Milan è una soltanto, Montella, che è un grande allenatore con esperienza costruita sul campo ed ottimi risultati anche con squadre con meno qualità di quella che gestisce adesso. Di conseguenza sarà un avversario difficile, ma non perché hanno fatto gli acquisti. Tanto si gioca in 11 e dipende che cosa fanno quegli 11 in campo”.
CAMBIO RUOLO AI GIOCATORI – “Io ho guardato diverse cassette, però mi ci vuole del tempo per capire le loro qualità. Sicuramente ci sono delle qualità di corsa e di copertura di ampi spazi in diversi calciatori, come ad esempio in Gagliardini o Kondogbia. Hanno metri nelle gambe ed a volte vederli a fare solo il mediano ti può dare l’impressione che possano fare anche la mezz’ala. Secondo me c’è la possibilità di lavorare nei 5 metri più avanti o indietro, perché è difficile trovare quello assoluto solo per un ruolo: dipende sempre dalle richieste, ma per quanto riguarda le qualità di gioco ci si può lavorare, anche se è difficile dare una risposta subito a queste domande. Fatte tra una settimana saremo un po’ più tranquilli nell’avventurarci nelle definizioni”.
PREPARAZIONE ESTIVA – “Ci sono un po’ troppe amichevoli, molti di quelli della prima squadra arrivano tra qualche giorno, faranno solo un paio di allenamenti, poi si andrà in Cina e dopo un solo allenamento c’è subito la vigilia della partita. Bisognerà quindi essere bravi a gestire e non richiedere subito il massimo perché per come abbiamo organizzato non ci sono molte tempistiche per poter lavorare in modo approfondito. Il lavoro sul campo è un lavoro serio, importante, che loro hanno preso in questo modo, quindi le cose vanno fatte con calma e ripetute. La partita è un contenitore che va riempito, ci vanno messe tante cose, non una sola: c’è quindi poi da lavorare su tante cose. A voi piace chi fa gol, perché fanno la differenza: i gol sono però il frutto della disponibilità a fare squadra che se viene data anche da chi fa gol poi gli altri gliene restituiscono di più: se io ho 10 calciatori bravi a pressare, a togliere spazi e ad aggredire si fa meno fatica: se in due aspettano che gli altri 8 la recuperino si fa più fatica, perché senza la palla si corre a vuoto ed è una cosa che dal punto di vista fisico ti massacra. Quindi è un po’ come mordersi la coda, se tutti facciamo la stessa cosa si può restituire più possibilità di fare gol: se non c’è pressione sulla palla gli attaccanti avversari fanno una serie di movimenti ai quali il tuo difensore deve adeguarsi, e diventa difficile. Se poi perdi lucidità perdi anche metri importanti dove gli altri creano le giocate. Bisogna quindi essere bravi a saper far tutto ed essere disponibili a farlo”.
SCUDETTO COME FECE CONTE – “Io so che Conte è un grande allenatore, ha fatto cose importanti: non ricordo in quella stagione cosa successe nel mercato della Juventus ma è chiaro che a mercato finito qualcosa potremo tentare di dire. Bisogna avere delle aspirazioni, anche credere e seguire qualche visione. Io cercherò di essere più realista possibile perché ho un contratto di due anni, ma se non faccio bene quest’anno l’anno prossimo conta poco: il secondo anno dipende dal lavoro fatto nel primo. Ci sono calciatori che hanno ascoltato e visto passare allenatori di grande livello e grande spessore umano e calcistico. Ormai non possono più raccontarla a nessuno, è anche colpa loro se non si fanno risultati. Quando si arriva in fondo è l’ultima possibilità che abbiamo, ma non solo per me, anche per molta altra gente dell’Inter, e lo devono sapere”.
TOP PLAYER – “Il calciatore che fa la differenza c’è da tutte le parti se è veramente grande: in tutti i reparti è fondamentale la qualità del grande calciatore. Io penso che viene dato più risalto al bomber, ma se quest’anno ce ne sono stati 10 a lottare per la classifica cannonieri è segno che i difensori devono fare meglio, perché da qualche parte ci può essere quello che è il genio, ma in situazioni normali non c’è un furbo se non c’è un bischero, ed a noi la parte del bischero garba poco farla”.
CARATTERISTICHE DELL’ESTERNO DAL MERCATO – “È chiaro che se si parla di Candreva bisogna anche andare a vedere quanti gol ha fatto fare. Se invece gli si chiede di entrare dentro il campo e proporre giocate per i tagli della prima punta lo fa in maniera differente e peggiore perché usa l’altro piede. Icardi ha fatto tanti gol sui cross di Candreva, lui è un giocatore a tutta fascia che ti aiuta in difesa, mentre Salah questo lavoro lo fa peggio, anche se ti fa più male quando riparte. Lo devi però poi sostenere nel poterlo lasciare a metà strada ed in giro per il campo. Quando sono calciatori importanti gli si trova la collocazione dandogli modo di dare beneficio alla squadra. Con Ausilio e Sabatini abbiamo due persone che conoscono il mercato come le loro tasche: di volantinaggio ha parlato Sabatini, ma si vede che è un po’ così. Anche voi stessi fate nomi diversi tutti i giorni, tant’è che devo rassicurare i miei giocatori perché sono tutti convinti di andare via. Lasciamo lavorare loro che sanno fare il loro mestiere, poi se ne riparlerà”.
LA PRESENTAZIONE DI SPALLETTI IN DIECI FRASI