Milan-Inter, Spalletti: “La società è più organizzata di quanto sembri. I miei giocatori hanno dato il massimo. Cancelo? Domani gioca terzino”
Il tecnico nerazzurro ha incontrato i giornalisti nella sala stampa del Centro Sportivo Suning sabato 3 marzo alle ore 12.00 per presentare la sfida contro i rossoneriAlle ore 12.00 di sabato 3 marzo, nella sala stampa del Centro Sportivo Suning, si è tenuta la conferenza stampa di Luciano Spalletti in vista del big match di domenica sera contro il Milan di Gennaro Gattuso, gara valida per la 27^ giornata della Serie A TIM. Di seguito tutte le parole del tecnico nerazzurro.
RIPARTIRE – “Bisogna continuare a fare come abbiamo fatto spesso in questo campionato. Per avere una classifica importante bisogna disputare delle buone gare. Abbiamo già degli equilibri, per il cambio di passo dobbiamo fare meglio e da qui in avanti dobbiamo mostrare sempre la faccia cattiva se vogliamo raggiungere i nostri obiettivi”.
PARTITA IDEALE IN QUESTO MOMENTO – “Il derby è una partita particolare perché è il raggiungimento di un traguardo. Se riesci a portarlo a casa ti riempie veramente il cuore di gioia, perché attraverso il sentimento di chi porta con sé l’Inter per affrontare la vita quotidiana riesci a percepire quanto bello sia vincere questa partita”.
KARAMOH E RAFINHA INSIEME – “Tutti possono giocare insieme, anche perché sono loro che si mettono insieme da soli. Io però devo stare attento agli equilibri di squadra”.
AVVERSARIO – “Degli avversari non mi preoccupa niente. Sappiamo che hanno una squadra forte ed a più riprese ho detto che mi meravigliavo di vedere il Milan in quella posizione di classifica. Ora non sono sorpreso di vederlo lì dov’è, così come non sono sorpreso delle giocate di Suso, di Cutrone o di Donnarumma che sono molto forti”.
COSA CHIEDERE AI GIOCATORI – “L’ho detto prima, è fondamentale avere il coraggio di fare giocate che determinano, avere il coraggio di fare scelte importanti e la convinzione, come abbiamo già fatto vedere, di poter determinare queste cose che fanno parte del nostro bagaglio. Io andrò a chiedergli di mostrare sempre la faccia cattiva da qui in avanti, perché non c’è più tempo per vedere che partita avere alla prossima. Se andiamo a pensare a quello che c’è dopo vuol dire perdere di vista il presente, che in questo momento è la possibilità di raggiungere l’obiettivo che abbiamo davanti e di cui abbiamo sempre parlato. Non c’è più tempo per il “tanto poi riesco a rimettere a posto nelle prossime partite”, ma ci dev’essere la consapevolezza di analizzare in maniera corretta il momento del campionato”.
DUBBI DI FORMAZIONE – “A questo punto del campionato ci sono quelle due o tre situazioni che ti porti dietro e che ti possono cambiare dal dire al fare, anche a livello fisico. Su Cancelo niente dubbi, gioca terzino”.
ARTICOLI SUI GIORNALI – “L’importante è non andare a condizionare il pensiero dei tifosi che hanno i gadget dell’Inter e le immagini della squadra nel loro cellulare in maniera sbagliata. Quando c’è un po’ di disordine per le persone che non sanno bene andare a mettere qualità diventa più facile rovesciare qualcosa per terra e far sembrare tutto una pattumiera, ma non è così. Qui dentro c’è molto più ordine di quello che pensate da fuori, e ve lo dico io che ci sono dentro. L’Inter è una società organizzata che si è creata anche dei problemi e delle critiche per stare dentro delle regole precise. Quindi questo fatto di voler far sembrare quello che non è è assolutamente sbagliato e la società fa bene a difendersi, perché vuol dire non modificare quel pensiero che hanno le migliaia di persone che portano tutti questi piccoli segni di Inter addosso, ed è giusto che vivano la loro passione in maniera corretta e visibile”.
CANDREVA TREQUARTISTA – “Ci ha già giocato anche nell’ultima partita e l’ho allenato diverse volte, ma è un ruolo dove sa giocare, non mi invento nulla. Però è chiaro che avendo Cancelo dietro, che è predisposto a spingere, fa accentrare Candreva. Ma quasi tutte le squadre finiscono poi con un solo uomo di fascia, con gli altri che fanno densità dentro il campo. Se si gioca con terzini che spingono è chiaro che le punte esterne tenderanno ad accentrarsi. Quindi sì, ci può giocare”.
KARAMOH – “Il suo obiettivo non è il barattolo messo sul muro più vicino, lui ha mire molto più distanti. Siamo tranquilli di quelle che sono le sue qualità sia mentali che atletiche, possiamo usarlo in ogni partita”.
VINCERE PER STACCARE IL MILAN – “Vincere il derby significa scrivere una pagina di storia delle partite più belle che rimangono negli occhi di tutti, e di conseguenza riceverne poi tutto l’entusiasmo che ci sta dietro. Non possiamo stare ad attendere il futuro, dobbiamo determinarlo da qui in avanti. Se si vuole arrivare in Champions non ci sono momenti dove poter rimandare alla prossima partita, perché altrimenti rimani indietro. Bisogna prendersi le responsabilità importanti, perché il periodo degli alti e dei bassi, che come tutti abbiamo passato anche noi, non è più permesso”.
INTER NEI BIG MATCH – “Se facciamo bene è perché probabilmente sappiamo riconoscere quando ci vuole qualcosa di più, avvertendo che c’è un pericolo, e quindi vanno prese le nostre responsabilità. Questo dovremmo farlo anche contro le squadre meno titolate, però diventa involontario che non ci si riesca. Ieri, scherzando con Rafinha, si parlava dell’ultimo risultato del Barcellona, perché mentalmente capita, anche per un calciatore che viene dall’estero e quindi non condizionato. È fondamentale quindi poi essere all’altezza sempre del livello di calcio in cui vivi, e magari non sempre, ma spesso, l’Inter ha fatto così, è stata all’altezza della situazione che ha vissuto”.
STORIA DI GATTUSO – “Ha fatto veramente bene in questo periodo, e probabilmente ha fatto bene usando bene le sue armi: la semplicità nel ridare entusiasmo, convinzione e carica emotiva ai suoi calciatori. Io non lo conosco professionalmente, ma come persona sì ed è trasparente come lo si vede, nulla te lo può annebbiare come immagine. Conosco il suo secondo, Riccio, perché l’ho allenato ad Ancona e so che la vedono sempre allo stesso modo perché è fatto della sua stessa pasta. Quindi non posso che fargli i più sinceri complimenti”.
COSA PUO’ FARE LA DIFFERENZA – “Diventa fondamentale avere una meta da andare a raggiungere, avere un obiettivo in tutto quello che si fa dentro il campo, perché poi si può anche girare e non prendere notizie dallo scorrimento della palla, non ascoltando quello che ti raccontano i vari momenti della partita. Diventa fondamentale avere una testa pensante in maniera continuativa, perché di episodi che possono determinare la partita ce ne saranno molti. Gattuso ne ha giocati più di me essendo stato calciatore, quindi sarei io a dovergli chiedere delle cose da insegnarmi”.
COPPA ITALIA PUO’ INFLUIRE PER IL MILAN – “Io avrei preferito giocare con il Milan senza la partita di mercoledì con la Lazio. Il mio pensiero è questo, perché io la vedo in un’altra maniera. Secondo me i calciatori devono giocare, altrimenti non riesci a motivarli e fargli fare dei bei allenamenti a tal punto che poi diventi meno forte o più forte la reazione quando li fai giocare”.
GIOCATORI CHE POTEVANO DARE DI PIU’ – “No, sono assolutamente in sintonia con i miei calciatori e contento di quello che loro mi hanno dato. Io parto dal presupposto di riuscire a motivare i miei calciatori, cercando di metterci quelle cose dentro che loro sono in grado di ascoltare. Come già detto altre volte io non sono bravo se faccio bene il mio lavoro secondo voi, lo sono se lo faccio bene secondo loro. I miei calciatori sanno parlare di calcio e mettere in pratica se gli dai delle notizie giuste”.
BORJA VALERO E MIRANDA – “Per Borja valuterò nell’ultimo allenamento, mentre Miranda è recuperato e può giocare anche 90 minuti”.
KONDOGBIA – “Se il mio agente parlasse così di me io lo cambierei. In questo momento addentrarsi dentro dei particolari così belli per trovarci delle storielle non mi sembra il caso, io devo usare tutte le energie che ho per dare un contributo dentro la partita di domani. Se lui vuole andare da qualche altra parte va lì tirando fuori i soldi che ci vogliono, ognuno è libero di fare quello che vuole”.
VALENZA DEL DERBY – “Come detto precedentemente a volte il derby vale più di una stagione, ma è fondamentale che sia uno spettacolo, con l’affluenza del pubblico e dei bambini. Il calcio è il cuore del mondo perché batte ovunque allo stesso modo, senza colori e senza etnie, solo questa passione comune che per essere concreta deve vedere la partecipazione dentro gli stadi. Dentro lo stadio bisogna andare a divertirsi, e secondo me Milano può mandare bei messaggi attraverso il suo derby. Vedo un rispetto importante, un divertimento e una passione più importanti delle delusioni di quando poi se ne esce sconfitti. Io infatti smetterei di parlare di tifoso avversario, bensì parlerei di tifoso del Milan e dell’Inter, perché ci vuole aggregazione, non disgregazione. Ci vuole gioia e partecipazione, i cuori degli sportivi battono e si sentono anche se rimangono fuori dagli stadi”.
PERISIC – “Io penso che un solo giocatore non determini mai il comportamento della squadra, quindi il suo momento è un po’ dentro la normalizzazione del gioco della squadra. Ivan però è un giocatore forte, che io vorrei sempre nelle squadre che allenerò e che domani sera vi farà vedere che ha rimesso a posto tutto”.
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