Empoli-Inter, Spalletti: “Basta all’odio nel calcio. Ma la vittoria contro il Napoli non ha nulla a che vedere con quanto successo. Su Nainggolan…”
L’allenatore nerazzurro ha incontrato i giornalisti alla vigilia del match valido per la 19esima giornata di ADopo l’importante vittoria casalinga contro il Napoli, il cammino della banda di Spalletti ripartirà da Empoli: i nerazzurri sfideranno la formazione toscana guidata da Iachini nell’ultimo match in programma nel 2019. Prima, però, il tradizionale appuntamento con la conferenza stampa di presentazione dell’incontro con Spalletti che ha risposto alle domande dei giornalisti presso il centro sportivo Suning di Appiano Gentile.
Il tecnico nerazzurro si è concesso come di consueto prima ai microfoni di Inter Tv: “La mia posizione è di condanna, senza se e senza ma. Poi se bisogna andare a dire che il risultato è dipeso da questi episodi, lì non ci sto. La partita è stata bellissima, le due squadre hanno fornito uno spettacolo bellissimo. E’ assolutamente inaccettabile. E’ arrivato il momento però di dire basta per tutti questi episodi che accadano negli stadi, di discriminazione territoriale e di razzismo. Basta vedere come si è sviluppata la gara che il risultato è facile da andare a verificare. Per quello che riguarda la situazione che si è venuta a creare è giunto il momento di dire basta a ogni episodio che accade negli stadi come cori razzisti e discriminatori. Inneggiare a tragedie tipo Heysel o Superga o prendersela con un allenatore o un giocatore per una motivazione specifica. E’ giunto il momento di dire basta e noi siamo disponibili a cominciare. La posizione del club sta nell’atto costitutivo dello stesso: noi siamo aperti al mondo e siamo una società che ama le razze e i colori e qualsiasi cosa voglia venire a contatto con il mondo e la città. Ora c’è da rimettere a posto delle cose, stando attenti a non penalizzare la stragrande maggioranza degli sportivi che vengono allo stadio, colpirli tutti non è la cosa più gusta. Poi è chiaro che noi possiamo ribadire da che parte stiamo. La vittoria con il Napoli? La squadra ha fatto una buona partita anche contro il Chievo. E’ chiaro che poi quando non porti a casa il risultato pieno, diventa una partita giocata male. Ma non è così. Noi non siamo stati bravi a chiuderla quella partita lì e purtroppo poi come ci è successo di vincere nel recupero diverse partite, quella l’abbiamo pareggiata. Ma resta la buona partita della squadra. L’Empoli? Mi aspetto una partita difficile. Li conosco bene, è una società che riesce a mantenere tutta quella calma per far crescere giovani. Sono state fatte delle fatiche due giorni fa, recuperare non è facile. Anche andare in trasferta, loro hanno bisogno di punti. Poi Iachini l’ho allenato, so cosa può dare ai suoi. Formazione? Qualche nome cambierà nella formazione iniziale”.
Gli episodi di Inter-Napoli: “La mia è una posizione di condanna senza se e senza ma. E’ giunto il momento di dire basta a quelli che sono cori razzisti, discriminatori, all’inneggiare alla tragedia dell’Heysel o di Superga. Basta alla presa di posizione di uno stadio di fischiare un giocatore o un allenatore per 90′. Basta all’odio nel calcio in generale. Questa è la cosa fondamentale. Era tanto che si diceva di partire, partiamo ma non entro nel merito della sentenza perché si vanno a colpire l’80-90% dello stadio che sono tifosi che preferiscono andare là piuttosto che stare a casa il giorno di Natale. Andare allo stadio è talmente bello che è differente da come viene usato talvolta da altre persone o gruppi. E’ chiaro che poi dalla nostra parte l’educazione e il comportamento della squadra si sia anche visto in precedenza e nella partita stessa. Il comportamento dell’Inter è scritto nell’atto costitutivo: Internazionale perché siamo fratelli del mondo. E’ un discorso aperto a chi vuole avere un contatto con noi, li accettiamo senza distinzione di maglia o di pelle. Però c’è da fare una distinzione, che è quella dello scorrimento della partita. Se il risultato della partita si vuole accostare a questo non è corretto”.
La partita di martedì e la fascia da capitano ad Asamoah: “Il risultato della partita non ha nulla a che vedere con gli episodi accaduti. Se si va a dire questo, attenzione che poi si fa passare il messaggio che comportarsi così può aiutare la propria squadra a vincere. La partita si è giocata su livelli importanti, si è giocata con il gradimento di 65.000 persone sia per meriti nostri che del Napoli. Non ci trovo nessun segnale. Fascia da capitano ad Asamoah? Se c’è un discorso da fare, da un comportamento da portare dentro per ribadire da che parte stiamo, noi lo facciamo volentieri. Ma è nel lungo termine che noi vogliamo dimostrare chi siamo e come la pensiamo. Non ora, quando siamo sotto i riflettori con la lente di ingrandimento.I nostri giocatori lo hanno già dimostrato all’interno della partita stessa. Le cose non cambiano con una singola partita, ma con l’impegno quotidiano ripetuto e usato affinché diventi normalità”.
Sulla sospensione del campionato: “Lo abbiamo già detto nel preambolo di prima. Potrebbe essere una soluzione momentanea, ma c’erano già stati in precedenza. Bisogna fare qualcosa di differente. Sono tanti gli episodi successi. Non sono solo quelli riguardanti Koulibaly, per cui ci dispiace e siamo al suo fianco come di tutti quelli che vengono presi di mira durante le partite, perché non va bene nemmeno offendere un calciatore o un allenatore per 90′. E’ la stessa cosa. Si va a incominciare un percorso e dopo deve essere sempre così, non si modifica in base a quella che può essere la presenza di cento o centomila persone. Si fa sempre allo stesso modo. E poi comportarci bene nello stare in campo e l’essere persone di sport”.
La chiusura dello stadio: “Il dispiacere è tanto di non giocare davanti al nostro pubblico. Ma se il premio è quello di andare a fare qualcosa, o impegnarsi per vincere questa battaglia, lo facciamo volentieri. E’ una cosa che accettiamo”.
Nainggolan: “Ritorna a disposizione e valuterò poi bene durante l’allenamento. Perché è passato poco tempo e probabilmente qualche cosa cambierò dall’inizio della formazione precedente. Nainggolan sta all’interno delle valutazioni come tutti gli altri. Accettiamo lo stadio chiuso perché ci sembra corretto il fatto di avere un comportamento differente. Vogliamo vivere le partite in un contesto differente, come fanno in diversi Paesi in cui mancano i posti dentro lo stadio perché la gente vuole partecipare e festeggiare, condividendo le emozioni importanti anche con i tifosi avversari”.
Da dove si deve partire: “Premetto che non sono neanche a conoscenza di quelli che sono gli sviluppi del regolamento. Quello che diventa fondamentale è iniziare questo percorso, ora è il momento di dire basta e di iniziarlo. Devo pensare al mio e devo andare lì dentro a comportarmi bene. E far vedere che quello che è successo dentro lo stadio contro il Napoli al mio collega che mi dispiace tanto. Andare ad avere un comportamento corretto, a salutare tutti gli avversari a fine partita, a fare discorsi corretti quando vengo qui in conferenza stampa. E’ una continuità di comportamenti che fa la differenza. E io devo stare attento a questo. o debbo stare attento a questo perché sono già stato squalificato per un eccesso di esultanza, per cui anche in quello ho sbagliato qualcosa e devo modificare questo. Per quanto riguarda il resto ci sono ruoli e competenze. Ognuno deve essere competente per il ruolo che ha”.
L’Empoli: “E’ diventata negli ultimi 25 anni la culla del calcio, grazie a chi ci lavora. Il talento dentro quella squadra trova sempre grande espressione. Hanno lanciati tanti giovani. E questo la dice lunga sull’ambiente calcistico che è lì. Lì ad Empoli ho percorso i miei primi chilometri nel calcio, ci torno sempre volentieri. Tornare in quello stadio mi dà sempre notizie nuove. Lì ho tutti gli amici, ho la famiglia, le mie cose. Sono affezionato a quel posto lì. Andare a giocare una partita contro di loro in questo momento, non sarà facile. Perché è una squadra che ha gran qualità. Iachini lo ho avuto come giocatore, so che come allenatore riesce a trasmettere quella garra ai suoi. Come si è detto prima del Chievo se non saremo bravi a mettere in campo tutte le nostre qualità diventerà complicato e probabilmente questi ultimi episodi, con una persona che ha perso la vita e alla cui famiglia siamo vicini, rimangono un po’ addosso ai ragazzi. Dobbiamo resettare perché c’è bisogno di vincere la partita”.
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