Facchetti: “Non bastano i soldi, ci vuole rispetto per la storia dell’Inter”
Il figlio di Giacinto Facchetti, Gianfelice, ha parlato del recente passaggio di proprietà della società nerazzurra, facendo trasparire delusione per la gestione di Thohir e qualche preoccupazione verso la nuova proprietàAlla chiusura ufficiale della trattativa che ha portato l’Inter nell’orbita Suning era presente Javier Zanetti, vice president nerazzurro nonché simbolo della continuità tra presente, passato e futuro. Nella storia della Beneamata, un altro uomo è stato simbolo nerazzurro come l’ex numero 4: Giacinto Facchetti. Il figlio, Gianfelice Facchetti, intervistato da “L’Avvenire” ha parlato degli ultimi avvenimenti che hanno riguardato l’Inter, facendo trasparire una certa delusione per la gestione di Erick Thohir. Queste le sue parole:
CINESI – “Il calcio ormai è diventato un comparto dello show business e risponde più alle regole dello spettacolo che a quelle dello sport”.
TIFOSI – “Alla maggioranza dei tifosi brillano gli occhi dinanzi a certe cifre stellari che porterebbe il nuovo colosso cinese. La minoranza invece è quella che avrebbe preferito un profilo più basso, magari con un’identità più legata alla città di Milano. E io sono tra questi: la pancia del tifoso non si sazia sbandierando somme faraoniche, ma piuttosto con i contenuti tecnici e se possibile culturali, e con questo intendo una maggiore attenzione alla storia e alla tradizione dell’Inter e quindi anche alla nostra lingua”.
ITALIANI – “Negli ultimi tre anni da Thohir non ho sentito rilasciare un’intervista in italiano. Ai nostri tecnici che vanno a lavorare all’estero è richiesta la conoscenza della lingua di quel Paese, penso che anche i cinesi abbiano il dovere di imparare l’italiano per comprendere meglio anche la realtà in cui si sono calati e per non dare l’impressione che non sono qui solo di passaggio”.
SUNING COME THOHIR? – “Paura che i cinesi scapperanno come ha fatto Thohir? Visti i precedenti un minimo di timore c’è per forza. Per innamorarsi ogni proprietà ha bisogno di vedere dei risultati, ma quelli specie nel calcio arrivano solo se si ha una leadership solida e organizzata”.