Icardi arma letale. Tottenham, derby, Barcellona: quando serve, lui segna
Partito in sordina, partita dopo partita è diventato sempre più leader. Mauro Icardi decisivo mai quanto in questa stagioneA differenza delle scorse stagioni, Mauro Icardi ha aspettato la sesta giornata per segnare la prima rete in campionato: calcio di rigore contro la Fiorentina, letale su Lafont. La verità è che nessuno, dai tifosi fino a passare per i fantacalcisti più accaniti, aveva dubitato nemmeno per un attimo che il giovane capitano nerazzurro non avrebbe inciso da grande protagonista anche questa stagione. Nessuna novità, dunque: che Maurito sotto porta fosse un killer, lo si sapeva già. E nonostante i soliti discorsi sui pochi palloni toccati dall’argentino nel corso dei 90′, se il mestiere di un attaccante è quello di fare gol, allora non c’è dubbio che Icardi sia un maestro nel suo mestiere. Il 25enne di Rosario, infatti, dopo la rete contro i viola non si è più fermato e, attualmente, si divide il terzo posto in classifica marcatori con Lorenzo Insigne e Dries Mertens. Ma non c’è soltanto il campionato – era ora, penseranno i lettori – e se si dovesse individuare un momento nel quale Mauro Icardi sia riuscito a scrollarsi di dosso la pressione e le, poche, critiche di inizio stagione, quello è stato all’85’ della prima in Champions contro il Tottenham, quando con un tiro al volo da vero fenomeno ha sfondato la porta di Vorm dando inizio alla rimonta entrata nella storia dopo che “l’ha ripresa Vecino“.
Ed è a partire da quella serata milanese di settembre che Icardi, e con lui tutta l’Inter, dà la netta sensazione di aver preso piena coscienza della propria forza. E oltre alle vittorie in rimonta e ai gol allo scadere – che quasi si inizia a parlare di “Zona Inter” ogni volta che il match si avvia verso gli ultimi minuti di gioco – c’è da sottolineare che il nome del capitano dell’Inter, da quel momento, ha cominciato a figurare sul tabellone ogni qualvolta ce ne fosse bisogno. Le partite simbolo, oltre a quella contro gli Spurs, con Psv, Spal, Milan e Barcellona. Con gli olandesi, è lui a completare la rimonta iniziata da Radja Nainggolan rubando prima il tempo a Zoet, con la testa, e poi concretizzando col destro, mentre contro la Spal risponde sei minuti dopo al pareggio di Paloschi per regalare i tre punti al Biscione. Nel derby fa ciò che un tifoso non potrebbe mai dimenticare: segnare ai rivali di sempre al 90′, con un gol che dimostra tutta la sua classe nell’andare a raccogliere un cross al bacio di Vecino in mezzo ai difensori rossoneri.
Anche nel prezioso pareggio del Meazza contro il Barcellona, Maurito mette il proprio sigillo al secondo pallone toccato, in una partita nella quale tutta l’Inter ne tocca pochissimi e i catalani tirano 26 volte nei paraggi di Handanovic. E per finire, la cocente sconfitta di Bergamo: pure stavolta l’argentino si fa trovare pronto e risponde ad Hateboer per il momentaneo 1-1 interista, che però poi prenderà una bruttissima piega e porterà i tre punti ai ragazzi allenati da un Gasperini col dente sempre avvelenato.
Insomma, il Mauro Icardi di questa stagione è questo. E c’è poco da rimproverargli, nonostante continui ad avere una vita attivissima sui social con la sua Wanda – motivo per il quale molti tifosi lo avevano ritenuto indegno per la fascia da capitano – il numero 9 nerazzurro ha dimostrato più volte il proprio attaccamento alla maglia, quando poteva volare verso più allettanti lidi e la barca della Beneamata stava per affondare. Dopo tanti, troppi, anni di oscurità l’Inter è tornata sui grandi palcoscenici e sta mostrando al mondo intero il suo gioiello più brillante. Non si sa per quanti anni ancora resterà a Milano, ma fin quando lo farà tifosi, compagni e allenatore saranno lieti di averlo come alleato, piuttosto che come avversario. E le biografie scritte troppo presto, le foto da copertina, le foto piccanti , le corna sul manubrio e le auto di lusso, resteranno, si spera, soltanto rumore di fondo rispetto al suono del boato di tutto lo stadio ad ogni suo gol.