Lautaro: “Milito e Zanetti mi hanno aiutato tanto. Icardi? Trascorriamo molto tempo insieme. E sulla Champions…”
Le parole dell'attaccante dell'Inter sull'esperienza in nerazzurro e il rapporto con IcardiLautaro Martinez, attaccante dell’Inter, ha rilasciato una lunga intervista al Clarin, in cui ha parlato di chi lo ha aiutato a trasferirsi all’Inter, Milito e Zanetti, e del compagno d’attacco, Mauro Icardi. Ecco le sue parole:
MILITO E ZANETTI – “Fondazione Pupi? Sì, non ho avuto ancora l’opportunità di parlare con lui di questo argomento. Perché prima c’erano altri problemi più importanti da risolvere, come i documenti e tutto ciò che comporta un passaggio dall’Argentina all’Europa. Sicuramente, nel momento in cui saremo più tranquilli, mi siederò a parlare con lui di questo. Javier, come Mauro, mi ha aiutato nei primi giorni a Milano e anche in questo periodo ha seguito tutto l’iter del mio infortunio. Anche lui è persona che fuori dal campo mi ha aiutato molto, sia all’inizio che quando sono andato a allenarmi nella prima squadra del Racing. Ora che sono andato via mi chiama, mi chiede come sto, è quotidianamente è attento a me. Gli sono anche molto grato perché quando era un giocatore mi ha detto due o tre frasi che mi sono state molto utili. Cosa mi ha detto? Lo tengo per me”.
ATTACCANTE PREFERITO – “Chi è il mio attaccante preferito? Ho sempre detto che Falcao è un giocatore che ammiro da quando ero bambino. Per le sue caratteristiche e per il suo modo di giocare, mi identifico con lui. Ora con Icardi sto imparando tanto in Italia perché è lì da molto tempo e mi sta dando una mano gigantesca. Lo ringrazierò sempre. Trascorriamo molto tempo insieme, anche fuori dal campo. Abbiamo condiviso cene, discorsi. Mi sta aiutando nei miei primi mesi a Milano ed ecco perché abbiamo questo buon rapporto, gli sono molto grato per le cose che mi hanno aiutato”.
ICARDI – “E’ una persona che dà il 100% per i suoi compagni. Questo è quello che ho visto e vissuto all’interno dello spogliatoio. E’ sempre disponibile a dare una mano ai ragazzi che arrivano, come giocatore non c’è altro da dire. Lo vedete tutti, è molto potente, sa saltare i due centrali e questo è importante per ricevere i palloni che arrivano dalle retrovie“.
ASPETTATIVE – “Siamo una nuova squadra, con molti nuovi innesti. Ci stiamo conoscendo e stiamo cercando di capire le idee di Luciano Spalletti e di attuarle in campo. Dovremmo farlo in più nei novanta minuti forse. Continueremo a lavorare. Nel gruppo della Champions League giocheremo partite bellissime con Barcellona, Tottenham e PSV Eindhoven, quindi cercheremo di fare del nostro meglio per fare la storia”.
CHAMPIONS – “Senza dubbi. Tutti lo vedono come il “gruppo della morte”, ma dobbiamo lavorare, allenarci, dare il massimo e provare a fare la storia. È una competizione che l’Inter non gioca da molto tempo e ora c’è un grande gruppo che si sta preparando per questo obiettivo”.
CAMBIO VITA – “Molto! Ma non solo da quest’anno … Da quando sono arrivato al Racing tutto mi è successo molto velocemente. Sono arrivato nelle giovanili, ma poi sono subito andato ad allenarmi in prima squadra dovuto salire per allenarmi con la squadra, e ancora la prima chiamata in Nazionale, il passaggio all’Inter. Nel mezzo, molti infortuni, come quella che mi è capitato nel Under20, che era grave, una frattura del metatarso. Erano cose che mi hanno fatto male, ma le ho superate con il supporto di tutta la mia famiglia. Lo sottolineo sempre perché in ogni momento sono con me. Cerco di vivere nel presente, di non pensare al futuro, ma di fissare obiettivi a breve termine che ritengo siano quelli che si soddisfano con più semplicità”.
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