Spalletti: “Difficile aspettarsi di più. Perisic? Dipende dalle offerte. Nainggolan…”
Le parole di Luciano Spalletti al termine della primissima uscita stagionale della sua Inter, vittoriosa nella gara contro il WattensÈ uno Spalletti moderatamente presentato quello che si è presentato in conferenza stampa al termine della prima amichevole stagionale contro il Wattens vinta per 2-1 grazie alle reti di Andrea Pinamonti e Matteo Rover. Queste le sue parole:
PINAMONTI – “Sappiamo che è un ragazzo che ha qualità ed è promettente. C’è solo da farlo crescere nel migliore dei modi: ha potenza qualità, forza, velocità e poi soprattutto è un bravo ragazzo e i bravi ragazzi arrivano sempre più lontani”.
INDICAZIONI POSITIVE – “Il momento è questo quindi non c’era da aspettarsi niente di più anche se bisogna sottolineare che nel primo tempo la difesa si è mossa bene, ha lavorato bene, andava a pressare la squadra. C’è la possibilità di lavorarci sul materiale che questa partita ci dà per cominciare a lavorare in maniera più profonda”
KONDOGBIA – “È un calciatore da Inter, innanzitutto. Ha questa doppia qualità, perché quando lui tocca la palla fa sentire il rumore. Sa gestire la palla e la sa far girare. Per me può fare sia il mediano davanti la difesa che il centrocampista”.
RISPOSTE DALLA PARTITA – “La cosa che ho trovato più interessante è la disponibilità a mettere in pratica le indicazioni. Noi abbiamo lavorato sulla linea difensiva e oggi si è visto che per quello che abbiamo lavorato hanno risposto in maniera corretta. Per quanto riguarda dalla metà campo in su, non avendo i giocatori abbiamo insistito più sulla linea difensiva, visto che abbiamo a disposizione 3-4 dei nostri. Nonostante questo, 2-3 attacchi, 2-3 fraseggi per mettere alla trequarti di liberarsi si sono visti. Per cui, direi benino”.
BORJA VALERO – “È uno di quei calciatori che hanno un loro marchio e lo mettono su tutte le partite. È un marchio di fabbrica, avere qualcuno che tutti i giorni timbra con il suo marchio quello che è vivere nei nostri luoghi ci può far comodo. Ha esperienza, ha qualità, palleggio. Lo conosco e sono convito piacerà a tutti gli interisti”
PERISIC – “Ho già pensato cosa dire a tutti i calciatori. Sicuramente per quelli distratti ci sarà meno spazio, per quelli attratti dall’Inter di voler stare con noi ci sarà più spazio. Lui è un calciatore importante per cui ascolteremo quello che ha da dirci, ma dal punto di vista mio non ci sono dubbi. Ai nostri calciatori il valore glielo diamo noi, quindi dipenderà da quello che ci portano dentro per quanto riguarda questo voler andar via. Io lo sento dire da voi che Perisic può andare, non ho sentito nulla dalla società o dalla squadra. Quelli che vengono a dirci determinate cose ci pensino bene perché noi siamo l’Inter e di conseguenza possiamo decidere di fare come vogliamo. Ci rimarrei abbastanza sorpreso se mi dicesse di andare, fiducioso di averlo ancora”.
NAINGGOLAN – “È un gran calciatore e anche un bravo ragazzo, differente da come spesso lo dipingono. Colorato è colorato (ride), però è differente. Grande calciatore, riesce a fare le cose con facilità. Mi sono dilungato su di lui perché da lui ho ricevuto molto e mi piace spendere un po’ di parole in più su di lui, poi i nostri direttori hanno in mano tutto e ci possiamo fidare perché sono di qualità”.
PUNTO DI RIFERIMENTO – “Mi sembra che il pubblico, i nostri sportivi vogliano sostenermi, questo è vero, mi sembra di averlo recepito. Però se vogliono darmi una mano, devono girare la loro torcia verso la squadra. Io devo lavorare nell’ombra, sono uno che deve fare il suo lavoro fatto bene, ma ho bisogno del contributo e delle qualità dei calciatori e se i tifosi aiutano i calciatori è la cosa più forte per darmi una mano e far bene”.
TIFOSI – “Il pubblico interista è una torcia potente, si è visto l’anno scorso: quando siamo venuti a San Siro si percepiva che c’era una situazione non facilissima però abbiamo trovato uno stadio pieno e anche l’anno scorso è stata la media spettatori più alta della Serie A, quindi per noi saranno importanti i nostri tifosi. Però la loro torcia dovranno rivolgerla verso la squadra”.
RANOCCHIA – “Ci conoscevamo già a distanza, per il momento non ho parlato con nessuno per quella che sarà la prossima stagione. Siamo legati anche a ciò che succede. Non posso dire ad un calciatore se non so quale è un discorso di squadra generale. Non vedo perché dovrei dire qualcosa di diverso dal fatto che deve allenarsi bene ed è un calciatore sui contiamo”.
LEADER – “Se ne ho uno? Ne servono 10, non uno perché squadre come la Juventus ne hanno 15. Tre magari più forti, ma sono leader anche quelli che rimangono forti. Di giocatori forti nella testa ne servono diversi e li dobbiamo far crescere. Noi abbiamo una squadra che racchiude delle personalità, gliele dobbiamo far mettere in evidenza e non basta uno soltanto”.
MURILLO – “Perché l’ho schierato terzino destro? La posizione è dettata dall’organico a disposizione, però lui è un centrale difensivo”.
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