Moratti: “Orsato? Non arriverei a fare paragoni con Ceccarini. I ragazzi sono stati eroici fino alla fine”
Ecco alcune delle dichiarazioni più interessanti rilasciate da Massimo Moratti in occasione dell'evento "Inter passione infinita" all'Istituto Nazionale Tumori di MilanoOspite dell’evento “Inter Passione Infinita” organizzato all’Istituto Nazionale Tumori di Milano, Massimo Moratti ha rilasciato diverse dichiarazioni, a partire da quelle relative alla partita contro la Juventus fino ad arrivare a quelle riguardanti la nuova proprietà e il suo passato da presidente. Di seguito le considerazioni più significative dell’ex presidente nerazzurro.
Inter-Juve – “I ragazzi sono stati eroici fino alla fine, o quasi. Si poteva restare concentrati ancora qualche minuto. Orsato? Non arriverei a fare paragoni con Ceccarini che fu davvero ‘meraviglioso’. La VAR è importante perché toglie il dubbio, quindi emozionalità, ma della sua importanza ce ne accorgiamo subito non appena si guarda la Champions. Detto questo, dietro c’è sempre una figura umana. Ho vissuto la gara con molta ansia: sembrava che in ogni momento potesse accadere qualcosa. Tante situazioni non quadravano, ma pensavo alla giustizia della VAR. Al di là di tutto, senza i cambiamenti fatti nel finale, l’avremmo portata a casa”.
Nuova proprietà – “Spero che ai nuovi proprietari, a quel bravo ragazzo di Steven Zhang, venga la passione dovuta agli eventi interisti nel corso del tempo. Con me sono sempre stati molto cortesi, consapevoli di avere tra le mani una società che è un gioiello. Va osservato anche il carattere del club che cambia a seconda di chi prende in mano la società. Mi auguro fortemente che diano sempre il massimo. Bisognerà anche sapersi muovere in determinati ambienti e contesti. Il mercato è cambiato, le cifre esplose, il rischio economico aumentato. Per questo devi saper vendere prima di comprare. Una volta le differenze da coprire erano di 5-6 milioni, adesso si aggirano sui 30-40. Vanno ceduti spesso e inevitabilmente alcuni pezzi pregiati. Certi cartellini molte famiglie non possono più permettersele, le grandi aziende invece sì”.
Gigi Simoni e José Mourinho – “Forse sbagliai a mandare via Simoni perché aveva creato una bella alchimia tra lo spogliatoio e il Fenomeno. In quel momento ammetto che avrei voluto con me Capello. Rapporto con Mourinho? Sempre molto buono. E’ stato l’allenatore che mi ha chiesto meno. Non ho mai ricevuto una richiesta ufficiale da parte sua. Forse Quaresma… ma proprio per questo non ha più fatto altri nomi (ride, ndr). A parte lo scherzo, José è un uomo serio, professionale e capace. Un ottimo allenatore: viene ricordato di più per la sua comunicazione, ma la verità è che era davvero bravo nel suo lavoro”.
Rimpianti e ricordi più belli – “L’acquisto mancato? Cantona, ma anche Mancini. L’errore? La poca attenzione alla difesa. Samuel in questo senso era stato un acquisto fondamentale. La vittoria più bella? Beh Vienna la ricordo con emozione, a Madrid è stato meraviglioso. La sconfitta? Contro la Lazio fu piuttosto negativa e quella con Ronaldo non si può dimenticare.”
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