20 Gennaio 2019

Mourinho: “Futuro? Già rifiutate tre offerte. Serie A oggi meno competitiva di quando c’ero io. Il mio arrivo all’Inter? Ricordo che…”

Dopo le anticipazioni dei giorni scorsi, la versione integrale dell'intervento a BeInSports dello Special One

Dopo la delusione per la fine del rapporto di lavoro con il Manchester United, la nuova da opinionista per l’emittente BeInSports. Questa la parabola attuale vissuta da Josè Mourinho il quale, in questo momento di pausa, avrà l’opportunità di ragionare e vagliare le diverse opportunità che sicuramente arriveranno sulla propria scrivania. Nei giorni scorsi erano trapelate delle anticipazioni di un intervento dello stesso allenatore portoghese a BeInSports – nel quale ad esempio definiva l’Inter come la migliore squadra mai allenata – ora diffuse in maniera integrale. Questo le parole dello Special One in merito al proprio futuro, al momento della firma con l’Inter, all’attuale livello di competitività della Serie A e a tanti altri temi:

FUTURO –Felice di come stanno andando le ultime settimane, dell’esperienza da opinionista e delle tante altre che farò. Però conosco me stesso e quindi sono consapevole del fatto che non sarò più felice verso metà marzo. Se allenerò in Premier o all’estero? Dipende, non lo so. Bisogna analizzare, come dico sempre, molti fattori differenti. Non amo parlare di queste situazioni, ma ho già rifiutato tre offerte in quanto sentivi non fosse ancora arrivato il momento“.

INTER –Il mio approdo all’Inter è stato perfetto. Ho lasciato il Chelsea tra novembre e dicembre, ho firmato il contratto con l’Inter a febbraio e ho studiato tutto fino a giugno. Ho imparato la lingua in quattro mesi, che è ancora quella che parlo meglio oltre al portoghese, e ho avuto modo di informarmi su tutto ciò riguardasse campionato, avversari e il club“.

SERIE A –Ad oggi il campionato italiano è meno competitivo. La Juventus vince il campionato già e settembre e ci sono poi 3/4 squadre a lottare per la seconda posizione. Quando allenavo l’Inter era più complicato, c’erano molte più squadre in grado di lottare. Il Milan era migliore di quello odierno, allo stesso modo la Roma. Ma io mi divertivo“.

KLOPP E GUARDIOLA –Per un allenatore la cosa più importante è creare una mentalità all’interno del club e che la società supporti ciò. Faccio un esempio: dopo il primo anno negativo al Manchester City Guardiola prese drastiche decisioni, con il supporto del club. Mandò via quattro terzini e ne prese altrettanti nella stessa estate. Allo stesso modo ora il Liverpool: prima dell’arrivo di Klopp non c’era praticamente nessuno. I giocatori devono essere in grado di supportare l’idea di calcio del proprio allenatore“.

RAPPORTO CON I CALCIATORI –Con giocatori come Modric, Materazzi, Zanetti, Lampard e tanti altri non ho mai litigato. Oggi, durante il processo di formazione dei calciatori, non puoi essere lasciato da solo, ma è come se fosse una famiglia. Se li educa sempre e solo il padre, finisce che i giocatori amino solo la madre, odiando il padre“.

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