Roma-Inter, Spalletti (Sky): “Giusto il mio allontanamento. Caso Lautaro? Ecco cosa abbiamo fatto con Zanetti”. Poi le bordate a Totti!
Così il mister nerazzurro nel post partita ai microfoni di SkyIntervenuto ai microfoni di Sky nel postpartita, Luciano Spalletti ha commentato così Roma-Inter precisando anche due episodi avvenuti due anni fa con Francesco Totti al tempo della Roma. Ecco le sue parole.
VAR – “Sono quelli da fuori che hanno la possibilità di intervenire in base al dubbio che hanno. Ci è stato parlato di questo ed è stato detto che si deve essere più precisi e andare a evitare la situazione mezzo e mezzo. Secondo me va perfezionato col tempo effettivo questo VAR, però poi si va troppo in là coi discorsi. Ormai tutti si aspettano il timbro della certezza e quindi si ricorre a questo. Sugli episodi io non so, ancora non li ho visti. Per quanto mi riguarda mi sembra che Rocchi abbia fatto una buonissima partita, ha preso diverse scelte giuste, compresa la mia espulsione. Quella ripartenza era allettante, me l’ha interrotta e io mi sono arrabbiato. Però mi ha detto che era fallo ed era giusto così. Era una reazione scomposta quindi senza dire nulla me ne sono andato perché era giusto l’allontanamento”.
PARTITA – “Ci è mancato più che qualcosa nell’ultimo passaggio, abbiamo forzato tante volte anche dentro l’area. Però poi abbiamo trovato una Roma davvero tosta, io pensavo che ad un certo punto se si fosse riusciti a palleggiare di più, che era la scelta iniziale, a forza di abbassarsi potessero soffrire e invece no. È stata una partita bella tra due squadre che hanno giocato una buonissima gara ed il punto serve a tutte e due perché poi fa credere che si sta lavorando bene”.
ICARDI – “Lui è questo qui, è veramente l’estensione del bomber in funzione del gol. Poi diventa difficile potergli chiedere qualcosa di diverso, perché quando conta lui c’è su questi episodi. Oggi poi ha lavorato bene anche nel legare la squadra, conta anche quello. Loro venivano a pressare alto sul nostro retropassaggio, quindi era difficile creare la superiorità a centrocampo. Ha una grande sfacciataggine quando è a contatto con la porta. Chiedergli qualcosa in più? Il nostro lavoro è questo, si cerca di migliorare un po’ i calciatori ma le sue caratteristiche sono queste. Il voto a questi goleador viene attraverso i consensi ai gol che porti a casa. Secondo me sta migliorando, si sta impegnando a fare questo ma viene da una lunga data il suo comportamento. In TV vanno sempre difesi i nostri calciatori, ma questo fatto di venire incontro ogni tanto glielo diciamo. A questo anticipare che ogni tanto fa oltre la linea deve starci attento”.
PAROLE PADRE LAUTARO – “Lui ci è rimasto male perché lui ha parlato benissimo dentro lo spogliatoio. Prima si affronta con la squadra perché deve sapere come comportarsi di fronte ad una situazione simile, poi ha parlato con me ed è stato perfetto. Mi ha detto: “Mister mi spiace, non ne sapevo nulla e appena mi sono accorto gliel’ho fatto togliere”. Sembra sia stato lui a dirgli di toglierlo. Il ragazzo è forte, ha carattere e si difende da solo. Anche Zanetti è venuto a sentire cosa diceva, io non vado a rovinare il rapporto coi calciatori per una reazione mia, perché se lui avesse insistito a mantenere quella posizione allora poi diventava più scomodo capire cosa fare. Io ormai sono abituato a chi mi viene addosso, sono vaccinato, però è lui che poi va nello spogliatoio e va in difficoltà. Bisogna andare a dosare un pochino tutto però stavolta è diventato tutto più facile in base alla risposta”.
TOTTI – “Se arrivava due minuti prima c’era Totti? Mi faceva piacere salutarlo, per me ormai è una situazione risolta. Dite delle cose non corrette, che io l’ho fatto smettere non è vero, la società da cui sono andato via lo sapeva da una stagione, lui poteva continuare e invece ha smesso. Poi bisogna anche dire che non è vero nemmeno che l’ho mandato via da Trigoria: io gli ho detto che non avrebbe fatto parte della panchina, e siccome è un giocatore importante non posso dirgli che non gioca nella riunione. Questo episodio è avvenuto con Vito Scala, Andreazzoli e uno della società, il team manager Manolo Zubilia. Tutti loro hanno sentito quello che gli dicevo in sala riunione. Lui ha preso ed è andato via, non l’ho mandato via io. Siccome vi portate dietro questi cavalli di battaglia vi dico che non sono veri, tutte falsità, c’erano testimoni. Come questa volta con Lautaro c’era qualcuno della società a sentire, anche a quei tempi facevo così”.
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