Sampdoria-Inter, Spalletti in conferenza: “Voglio allenare la vera Inter, non quella virtuale. La Champions passa da gare come quella di domani”
Il tecnico dei nerazzurri risponde alle domande dei giornalisti a ventiquattro ore dal match del FerrarisDomani alle 12:30 a Genova i nerazzurri incontrano la Sampdoria per la ventinovesima giornata di Serie A. I ragazzi di Luciano Spalletti vengono dal pareggio interno contro l’ormai ex capolista Napoli, che ha confermato il trend positivo dell’Inter contro le grandi, mentre i blucerchiati, in piena corsa per un posto in Europa League, hanno subito una brutta sconfitta contro il Crotone dell’ex nerazzurro Walter Zenga.
Il tecnico di Certaldo risponde alle domande dei giornalisti in sala stampa a ventiquattro ore dall’ultimo match prima della sosta per gli impegni delle nazionali.
NAPOLI – “Il risultato della doppia partita contro il Napoli è un misuratore di forza visto che hanno fatto gol a tutti e non aver preso gol è sintomo di compattezza che quando decidiamo di mettere, dimostriamo di avere”
APPROCCIO – “Loro sono un buonissima squadra, allenati da un grande tecnico con uno staff di primo livello. Contro di loro trovare spazi o tempi non ce ne sono. Bisogna anticipare le sintesi e giocare in velocità”
GARA D’ANDATA CON LA SAMPDORIA – “Sarà una partita dura fino all’ultimo secondo, come all’andata”
CHAMPIONS – “La Champions passa da gare così: loro hanno forza, qualità, sanno giocare un calcio moderno. Allenatore e staff preparatissimi. Uno stadio dove le squadre avversarie hanno raccolto pochi punti. Noi abbiamo bisogno di raccogliere punti per ottenere l’obiettivo finale”
MISURATORE DI FORZA – “Mi aspetto personalità dal gruppo. Il Napoli gioca sempre allo stesso modo, fa gol a tutti, mettono sotto tutte le squadre e noi contro di loro abbiamo avuto compattezza, equilibrio. Essenziale ora sarà mettere le nostre qualità non solo contro il Napoli ma sempre. Deve diventare un’abitudine per diventare eccellenti”
QUALITA’ – “Cerchiamo soluzioni in più, qualcosa da buttare dentro in più per ottenere una squadra fortissima. Nel discorso della qualità c’è anche la personalità, il carattere. A volte ci manca. Io dico delle cose per far prendere consapevolezza ai calciatori che possiamo fare qualcosa di più”
PERISIC – “Ha grandi qualità. Ieri ha fatto dei tiri in porta davanti a Hernan Crespo, che ci ha spiegato le sue grandi qualità. Se riuscisse a dare sempre il massimo sarebbe tanta roba. Vedo le altre squadre in Champions dove ci sono calciatori che non riescono a distribuire bene le loro qualità in tutte le partite. Accettiamo questa sua flessione, in attesa che torni quello di prima”
CENTROCAMPO – “Abbiamo giocato un bel po’ di partite e a volte vanno sostituiti perchè sono affaticati. Le scelte fanno paura, sono difficili, ti creano dubbi ma l’importante è scegliere in base all’importanza dell’obiettivo e noi come obiettivo abbiamo quello di vincere la partita. Chi sta meglio avrà la sua chance”
GOL SUBITI – “Dipende dal periodo che stai facendo: se hai entusiasmo e tranquillità, puoi provare soluzioni spettacolari che, se hai il vento a favore, spesso ti riescono. Sono cambiate alcune cose nelle ultime partite e ne sono consapevole. Da domani mi aspetto di vedere miglioramenti”
FUTURO – “Devo dimostrare di meritare l’Inter, di poter lavorare in una grande società, di avere l’onore di essere affiancato da due grandi direttori: uno che conosco da più tempo come Sabatini e uno che sto apprezzando quest’anno che è Piero Ausilio per conoscenza di calcio. Abbiamo, grazie al loro lavoro, avuto due giocatori importanti. Voi mi raccontate sempre la verità e i nomi li avete fatti voi. Quando si insiste troppo, però, diventa un fastidio per i calciatori. Lisandro ci sta dando una mano, ora che Ranocchia ha avuto qualche problemino. Rafinha lo conoscevo meno, Walter e Piero me lo hanno presentato e mi hanno spiegato del problema dell’infortunio e del periodo che gli serviva per recuperare ma si è messo subito a disposizione, sia con me sia con i compagni, sta lavorando bene. Io voglio allenare l’Inter, non quella virtuale”
DIFFERENZA PER ANDARE IN CHAMPIONS – “A parte Juve e Napoli che sono in cima alla classifica, ci sono altre squadre che hanno forza e, nonostante l’impegno europeo, riescono a renderci la vita difficilissima in campionato. Dobbiamo fare undici partite di un certo livello. Non puoi fare una buona partita e poi due cattive. Le nostre avversarie, avendo anche altre competizioni, hanno allestito una rosa con qualche calciatore in più per affrontare al meglio le partite. Le motivazioni devono essere al massimo, dobbiamo spingere parecchio da qui alla fine”
MOTIVAZIONI – “Probabilmente non sono stato in grado di tirare fuori il meglio dai miei calciatori in alcune partite. Con Roma, Juve, Napoli siamo stati all’altezza della situazione, in altre partite, dove magari abbiamo anche vinto, siamo stati inferiori ai nostri mezzi”
CALO DI PERISIC – “L’ho visto tranquillo, in questo periodo negli allenamenti ha sempre dimostrato di stare bene. Ivan lo vorrei sempre allenare in qualsiasi squadra. Ci sono periodi dove non va come vorresti e devi sopportare e basta. Più se ne parla più si crea il problema. Ho fiducia in lui, è una grande persona. Se non avrà dato il risultato che doveva dare, si può mettere in discussione”
DALBERT – “Sta crescendo, si sta allenando bene. Ha fatto vedere, in un momento dove poteva dare sensazioni negative, che sta bene e sta dando il massimo. Uno svantaggio per lui sicuramente essere arrivato troppo tardi. Gli è mancato giocare qualche amichevole con noi, doveva vivere di più l’Inter. Quando ha giocato, ha sempre avuto crampi perchè era nervoso, teso prima delle partite. Ha ancora difficoltà a gestire le emozioni perchè vuole mettere in mostra le sue qualità, quando gli capita l’occasione. E’ un investimento che darà i suoi frutti”
COSA E’ MANCATO CONTRO IL NAPOLI – “Dopo averla rivista, dico che è stata corretta la sensazione che avevo avuto subito, abbiamo riconquistato molti palloni e potevamo fargli male in alcune occasioni ma non lo abbiamo fatto. I numeri non sbagliano: abbiamo perso palloni che non sono stati riconquistati da loro ma li abbiamo persi noi“
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