Stankovic: “Brozovic ora ha cambiato marcia, ha la fiducia di tutti. Ecco in cosa siamo simili”
Il centrocampista croato è diventato il perno fondamentale dello scacchiere tattico di Luciano SpallettiDejan Stankovic, ex centrocampista nerazzurro, è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport per analizzare l’attuale momento di forma di Marcelo Brozovic: il centrocampista croato in questa prima parte di stagione ha confermato di essere quel giocatore ammirato nella parte finale della scorsa stagione con l’Inter e nel Mondiale russo con la propria Nazionale.
La stagione di Brozovic – “Gli sta riuscendo tutto. Detta i tempi, dà ritmo, è sicuro. Ha cambiato marcia, non ha più gli alti e bassi di due anni fa, lo vedi che se anche sbaglia un passaggio non è un problema, riprova la volta dopo. Ha la fiducia di tutti intorno, dei compagni e dei tifosi, questo lo spinge anche a sperimentare cose diverse. Per carità, non carichiamolo di troppe pressioni. Però ora tutta la squadra gli ruota attorno”.
Il cambio di marcia – “È la maturità, non lo capisci mica prima, capita all’improvviso. Lui, per esempio, ha impiegato più tempo di me. A volte basta anche solo trovare l’allenatore giusto o compagni di squadra di cui fidarti. Prima Brozovic giocava da interno, lo chiamavo ‘la zanzara’ perché correva dappertutto, andava a pressare ovunque. Sono d’accordo con Spalletti, faceva “troppo”. Ora non è più zanzara. È la dogana, sta in mezzo tutto passa da lui”.
Il paragone – “Anch’io ho cambiato diversi ruoli a centrocampo. Ma con José (Mourinho, ndr) ero lì in mezzo. Siamo simili in una cosa: non abbiamo paura di provare giocate difficili, ci vuole carattere. Ma io fisicamente ero più potente, quindi contrastavo con meno problemi. E avevo un calcio più lungo del suo”.
Dove migliorare – “Sì, nella tranquillità, nel non perdere la testa se una cosa non va. Per la verità è un processo già in corso. Consiglierei soprattutto questo: sta vivendo un picco di rendimento. Ora deve memorizzare quanto imparato in questi mesi. E non pensare di essere arrivato. Crescerà ancora, a patto di non dimenticare gli insegnamenti che lo hanno portato al top. È sulla strada giusta, visto il derby? In altri tempi avrebbe chiesto il cambio…e invece quando stai bene, vai oltre il problema muscolare e giochi un secondo tempo alla grande”.
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