Zanetti: “Con l’Inter non è ancora finita. Moratti come un padre, Mourinho è stato importante. Il nuovo Javier? Florenzi”
La terza parte dell'intervista dell'ex capitano nerazzurro concessa al Corriere dello SportJavier Zanetti, nel corso dell’intervista concessa al Corriere dello Sport, ha raccontato del suo arrivo all’Inter: “Io all’Inter grazie ad Angelillo, Mazzola e Suarez. Avevo giocato appena due anni in prima divisione con il Banfield e non avrei mai immaginato che mi capitasse proprio in quel momento questa grandissima opportunità. Stavo appena iniziando, avevo fatto solo una partita in Nazionale. Quando mi dissero dell’Inter non potevo credere parlassero di me. Io vedevo il calcio italiano dalla tv, e che una squadra come l’Inter mi desse questa possibilità per me significava cambiare completamente vita, soprattutto passare da un quartiere umile e piccolo a una città imponente come Milano. Fino a quel momento avevo preso l’aereo una volta sola. Non nascondo che avevo delle incertezze per la mia età, avevo delle paure perché non sapevo se fossi pronto per questa grande sfida, ero molto giovane. Ma questa storia bellissima dura da 22 anni. E non è finita”.
Gli allenatori più importanti: “Bielsa in Nazionale e Simoni in Italia. Mi sono trovato bene anche con Cuper. Mourinho è stato importante, al di là di quello che abbiamo vinto, perché ho trovato una persona diversa da quella che si vede in tv. Oltre alla preparazione, l’intelligenza che a professionalmente, seppe creare un gruppo di grandi uomini. La parte umana è fondamentale nel calcio. L’Inter per me è una grande famiglia. Massimo Moratti è stato come un padre in Italia. Lo ringrazierò per tutta la vita perché mi ha aperto le porte in un Paese sconosciuto per me. Loro si sono fidati di me e ho percepito che i miei valori andavano d’accordo con i valori di questa società”.
I compagni di squadra più importanti: “Ho una grande amicizia con Cordoba, che è il padrino del mio secondo figlio, e Zamorano che è il padrino di mia figlia. All’Inter la colonia argentina è sempre stata presente e tuttora ci frequentiamo. I calciatori più intelligenti che ho avuto al mio fianco? Roberto Baggio e Cambiasso. Il Cuchu in futuro sarà un grande allenatore, lo era già in campo. Per fare l’allenatore uno se lo deve sentire, a me invece piace lavorare dietro le quinte. Ho un ruolo importante in una società all’avanguardia come l’Inter anche nel sociale, dove a me piace operare”.
C’è un nuovo Zanetti? “Ognuno ha le sue caratteristiche. Ma se devo dire un nome, faccio quello di Florenzi. Mi piace la sua professionalità, come interpreta il calcio e la passione che mette in tutto quello che fa”.
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