Tutta l’Inter si stringe nel ricordo di Riccardo Garrone
Riccardo Garrone, presidente onorario di Sampdoria ed ERG, è scomparso ieri. Noi di passioneinter.com ci uniamo all’Internazionale FC nel sentimento di deferente vicinanza alla famiglia Garrone, abbracciandola il più affettuosamente possibile per sostenerla nel dolore provocato da questa perdita, che apre una ferita profonda nel cuore di sampdoriani e genovesi tutti.
Toccante il ricordo del presidente Moratti rilasciato a Il Secolo XIX: “Quando ti lascia una persona con la quale hai camminato tanto, un bravo compagno di viaggio, il ricordo diventa tristezza. È un dolore, capite? Un dolore vero, forte, profondo. Era un amico coi miei stessi problemi: concorrenti nel calcio e nell’attività professionale, certo, ma contro mai. Una volta mi diede del pazzo relativamente al calcio, è vero, ma forse un pizzico di ragione ce l’aveva!
Gli amici possono anche litigare ma poi riflettono sempre sui consigli che ricevono e ha avuto ragione lui, infine: il calcio delle spese folli è stato sconfitto. Lo ricordo allo stadio, col cappellaccio e il sigaro in bocca e subito allargo la mia memoria fino a comprendere la sua famiglia, lo vedo circondato da figli e nipoti… Lo ricorderò così per sempre.
Ci sentivamo spesso, l’ultima volta qualche settimana fa, forse senza nemmeno un motivo preciso, come si fa tra amici. Abbiamo sempre riso sul calcio, condividendo la stessa passione. E magari anche le idee sulla ‘giostra del calciomercato’ o sui procuratori. Era un uomo dalla risposta salace e pronta: niente fronzoli. Era così anche sulla politica del calcio e le nostre idee combaciavano. Le porta avanti anche suo figlio Edoardo e io non lo lascerò solo in questa sfida: gli amici non si abbandonano mai” conclude il numero uno nerazzurro.
Addirittura straziante, invece, il pensiero di Antonio Cassano, che spesso aveva definito Garrone un “secondo padre”: “Uno dei giorni più brutti della mia vita, un dolore straziante e profondissimo. Ti vorrò bene per sempre e per sempre rimarrai nel mio cuore” fa sapere Fantantonio, che doveva al presidente della Samp forse più di una mera rinascita calcistica.