INTER-GENOA 1-0: Ljajic fa bella l’Inter, il Genoa si arrende
I nerazzurri dominano ma solo il serbo riesce a trovare la via del gol su calcio di punizione. Nel finale espulso D'Ambrosio.[opta title=”LIVE INTER-GENOA” widget=”temporeale” team=”127″ match_day=”15″]
PRIMO TEMPO – L’Inter con il 4-2-3-1 parte in quarta per sbloccare la partita il prima possibile: potrebbe già farcela quando il cronometro dice 1’17” e Palacio trova la voragine a destra, l’assistenza per Melo è leggermente imprecisa e il brasiliano sbilanciato non centra lo specchio della porta.
Nel primo quarto d’ora l’Inter arriva abbastanza agilmente sui 20 metri, ma lì bisogna fare i conti con le strettissime maglie del Genoa che a tratti difende con 8/11 di squadra e gli spazi iniziano a latitare parecchio. Uno scambio Jovetic-Ljajic concluso dal serbo promette bene al 16′, ma il sinistro lambisce l’incrocio dei pali.
Il canovaccio non cambia nel quarto d’ora successivo con Ljajic e Jovetic che provano a inventare qualcosa e Biabiany a creare superiorità ma continua a mancare l’ultimo passaggio: quando riesce a Ljajic, Palacio è murato da Ansaldi sul filo di lana. A palla lontana c’è anche una manata di Tino Costa a Medel che non viene vista o comunque non sanzionata da Giacomelli, che tira fuori il giallo per il genoano solo un minuto dopo.
Il tempo scorre via con un piano partita chiaro e prolungato: il Genoa attende e l’Inter prende campo ma senza riuscire ad incidere, fino al 38′ quando un cross di Telles viene corretto bene da Ljajic che chiama al miracolo prodigioso Perin. Qualche minuto prima, Melo aveva risentito dei problemi dovuto ad uno scontro con Medel e stava per lasciare il posto a Brozovic, salvo poi cambiare idea.
Rush finale dell’Inter con una veloce di Palacio per Ljajic che accelera indisturbato fino all’area avversaria, ma il destro è a lato di un nulla.
Non c’è più tempo per altri tentativi, la prima frazione termina sullo 0-0.
SECONDO TEMPO – Si riparte con una novità: c’è Brozovic per un Melo frastornato dal colpo fortuito subito da Medel. La frazione inizia meglio per il Genoa, che inizia ad affacciarsi nell’area avversaria: prima Rincon tira in curva, poi su Figueiras ci vuole un intervento di Handanovic in corner.
Inter più lenta nella circolazione del pallone, ma quando trova lo spunto crea la superiorità: come al 55′, quando Palacio sguscia via e mette in mezzo dove l’accorrente Jovetic non trova la porta.
E’ il preambolo di quanto accade al 60′: Ljajic imbuca su punizione dalla sinistra un pallone tagliato a rientrare che non tocca nessuno e che si va ad infilare nell’angolo opposto: 1-0.
Il Genoa inserisce Capel per Lazovic nel tentativo di dare più brio all’attacco ma l’Inter è sciolta e fluida: splendida l’azione a un tocco Jovetic-Brozovic che si traduce in imbucata per Ljajic, che a tu per tu con Perin viene fermato per un fuorigioco che non c’è.
Gli avanti dell’Inter si spendono generosamente anche nel pressing alto e recupero palla ed è in una di queste occasioni che Jovetic si procura un infortunio che lo costringe a lasciare per Perisic: il montenegrino esce comunque sulle sue gambe, mentre nel Genoa dentro anche Pandev
L’Inter torna in forcing, con meno lucidità ma con un Ljajic in un altra serata di grazia, come quando per due volte fa correre Perisic sulla sinistra, senza che i suoi cross trovino compagni pronti alla deviazione.
In tabellino entrano anche un tiro di Tino Costa parato a terra da Handanovic e un cartellino giallo sventolato a Telles, come anche per D’Ambrosio che però ne aveva già collezionato uno: cartellino rosso, l’ennesimo per l’Inter, e ancora una volta la decisione sembra troppo fiscale.
Non granché, a onor del vero, la direzione dell’arbitro Giacomelli.
Il Genoa porta anche Burdisso in area avversaria e Mancini si cautela inserendo Guarin per Palacio ma il Genoa in area avversaria non ci arriva quasi mai, con un monumentale Miranda che stoppa ogni tentativo in qualunque zona del campo.
Dopo 4 minuti di recupero arriva il fischio finale: l’Inter sale a 33 punti e attende Bologna-Napoli per sapere se la vetta c’è ancora o dista un gradino.