27 Novembre 2015

Melo: “Ecco cos’è per me la cattiveria. Higuain? Pronto a menarlo”

A pochi giorni dalla sfida al vertice contro il Napoli di Sarri, La Gazzetta Dello Sport ha intervistato Felipe Melo. Il brasiliano non sente la pressione, anzi, ci tiene a ribadire la posizione in classifica della propria squadra. Tra disquisizioni pseudo-filosofiche sulla cattiveria e gridi di battaglia rivolti a Higuain e i suoi, riportiamo qui le dichiarazioni […]

A pochi giorni dalla sfida al vertice contro il Napoli di Sarri, La Gazzetta Dello Sport ha intervistato Felipe Melo. Il brasiliano non sente la pressione, anzi, ci tiene a ribadire la posizione in classifica della propria squadra. Tra disquisizioni pseudo-filosofiche sulla cattiveria e gridi di battaglia rivolti a Higuain e i suoi, riportiamo qui le dichiarazioni dell’ex Galatasaray.

CATTIVO, MA NON PER FAR MALE – “Cosa vuol dire cattiveria? A tredici anni mi svegliavo alle 6 del mattino per prendere l’autobus; vedevo tanti ragazzini tornare dalla discoteca. Io dovevo andare a scuola, dopodiché all’allenamento. Ci volevano due ore di macchina. Mio padre doveva fare doppio-lavoro, mia madre preparava il pranzo, io mangiavo il mio e poi imboccato mio padre perché doveva guidare. E’ questa la mia cattiveria: insistere per arrivare. Non sono mai entrato su un avversario per romperlo: è storia, lo faccio per principio. Quella volta a Firenze con Diego Lopez? Fu diverso. Lui mi aspettò volutamente nel tunnel. Lo colpii perché aveva offeso mia moglie che allora era incinta. Cosa mi fa arrabiare? Chi si alza al mattino e dice che la vita è una merda. La vita una possibilità te la dà sempre”.

NAPOLI-INTER – “Se l’Inter ha delle possibilità? E’ la seconda in classifica che sfida la prima. Vincere a Napoli sarebbe tanta roba. Noi facciamo il nostro lavoro e, comunque vada a finire la partita, l’autostima non ce la intacca nessuno”.

“MENARE” HIGUAIN PER FERMARLO – “Su quella frase su Balotelli si è scatenato il putiferio. Hanno detto in tanti che istigo alla violenza. L’ho detto sorridendo e il significato era un altro: Mario è un giocatore particolare, così come lo è Higuain, e per fermarlo bisognava dedicargli maggiore attenzione. Io non ho paura di nessuno. Non c’è solo l’argentino, Hamsik, o un altro. C’è il Napoli. Bisogna stare attenti al Napoli”.

TRE INDICATORI DI UN INTER CHE VALE – “Sappiamo…” CONTINUA QUI.