Le PAGELLE di Fiorentina-Inter 1-1: Icardi resta il migliore
I voti e i giudizi di tutti i protagonisti della partita giocata all'Artemio Franchi di Firenze tra la Viola di Stefano Pioli e l'Inter guidata da Luciano SpallettiLE PAGELLE
Ecco i voti e le pagelle di Fiorentina-Inter a cura della redazione di passioneinter.com
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Voto alla partita 5 – Una noia mortale, che non è granché interessante nemmeno a livello tattico visto il livello basso espresso dalle due compagini (Federico Chiesa a parte, forse l’unico motivo di interesse nel conferonto). La Fiorentina non ha qualità sufficiente per riuscire a fare una partita spessa per 90′, l’Inter invece non ha gambe sufficienti per tenere alto il ritmo. E, senza ritmo, una sfida del genere può solo essere noiosa.
Voto alla squadra 5,5 – Se si fosse vinto, il voto sarebbe stato 6,5. Il 5,5 cerca di fotografare invece sia lo sforzo compiuto per rimanere in partita nonostante l’essere sulle gambe (encomiabile) ma anche l’incapacità di prendersi più responsabilità nel momento in cui l’inerzia volge in favore dei nerazzurri. Siamo chiaramente dentro un guado e la squadra sta provando faticosamente a uscirne, non si può né bastonare perché pare oggettivamente impegnarsi, né premiare eccessivamente perché il peggio non è ancora alle spalle.
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HANDANOVIĆ 6,5 – Spettatore non pagante fino alla punizione di Biraghi, su cui compie il suo intervento quotidiano. Poi, su Babacar, conferma ancora una volta quanto è importante per questa squadra.
JOÃO CANCELO 6 – Nel primo tempo è uno dei migliori dell’Inter tutta, nella ripresa viene anche spostato in attacco per sostituire l’impalpabile connazionale con cui condivide il primo nome.
Dall’82’ CANDREVA 6 – Entra col giusto piglio. Peccato per quel pallone di Icardi in ritardo di una frazione di secondo che lo costringe a dribblare in uscita e cogliere solo la parte esterna della rete. Fosse entrato in campo qualche minuto prima forse avrebbe potuto segnare ulteriormente la differenza ma l’atteggiamento è perfetto.
ŠKRINIAR 6 – Seconda prestazione ordinaria per lui di fila, il suo rendimento – calando – pare essersi normalizzato. Normalizzato sulla sufficienza abbondante, peraltro. Le sbavature di cui si macchia sono tutto sommato trascurabili, non perché l’Inter non paga dazio, quanto più perché ognuna è compensata da un intervento positivo.
RANOCCHIA 6 – Non fa errori notevoli, è spesso autorevole in area. Peccato per quel giallo evitabile nel primo tempo ma, soprattutto, per la botta rimediata nella ripresa che l’ha costretto a chiamarsi fuori. Giocatore quasi ritrovato, stavolta ha dimostrato di saper soffrire senza andare nel pallone come invece gli capitava in passato.
Dal 75′ NAGATOMO 6 – Onesto in ripiegamento, non riesce mai a proporsi in avanti ma non è colpa sua, visto lo stato di forma della squadra. Peraltro si ritrova in campo dopo tre giorni di influenza e solo per emergenza.
SANTON 6 – Fa quel che può per mantenere in piedi la baracca, specialmente quando viene chiamato a improvvisarsi centrale per la defezione di Ranocchia. Il pari di Simeone arriva dalla sua parte, vero, ma tutto gli si può dire tranne che il risultato finale sia colpa sua (anzi!).
GAGLIARDINI 6 – Non demerita come dicono in tanti ma certamente non è la sua miglior partita in nerazzurro. Chiaramente è il centrocampista che gioca i palloni più rischiosi ed è uno dei pochi a non riposare nemmeno un secondo. Dà tutto quel che ha, coprendo gli inserimenti dei centrocampisti avversari e ripiegando sulle punte della Fiorentina in supporto ai compagni, corre per tre (stasera anche per Vecino, per dire) ed è l’unico mediano chiamato alla giocata sul lungo. Francamente non si capisce chi si sta accanendo su di lui per qualche passaggio erroneo.
VECINO 5 – Nel primo tempo si vede che non è molto in palla, nel secondo scompare letteralmente. Anche lui è in riserva sparatissima.
JOÃO MÁRIO 5 – Di incoraggiamento, Un’altra prestazione francamente difficile da salvare ma qualcosa di più rispetto alle ultime uscite s’è visto. Chi dice che non era proprio impossibile avrebbe anche ragione, però…
Dal 65′ DALBERT 5 – Le solite amnesie in marcatura e la solita mollezza in copertura. A esser buoni, ancora non capisce bene dove è atterrato.
BORJA VALERO 6 – Tre o quattro leggerezze non da lui in appoggio ma, considerato il contesto in cui opera, la prestazione non può mai essere insufficiente.
PERIŠIĆ 5 – Prosegue a essere lontanissimo parente del giocatore che tutti credono lui sia. Sembra fisicamente alle corde, questa versione del croato non punta l’uomo, non raggiunge il fondo, non taglia alle spalle dei difensori, porta sterilmente palla e fa retropassaggi di trenta metri. Involuzione allucinante, si spera che la questione sia solo fisica altrimenti c’è da mettersi le mani nei capelli.
ICARDI 7,5 – Un leone. Il pallone non gli arriva mai e quindi esce dalla sua tana in area avversaria più volte per provare a dare una mano in costruzione e si sfianca pressando alto i centrali viola più volte. Il gol è un capolavoro di opportunismo e tecnica. Sì, certo, qualche sbavatura in appoggio ce la mette ma, signori, senza Icardi era una sconfitta sicura.
SPALLETTI 6 – La partita la prepara nel modo giusto, tant’è che l’Inter subisce effettivamente gol solo nel recupero e, dopo un digiuno infinito, torna anche al gol (pur se per un episodio piuttosto random). Il problema è la forma, sempre più calante: la benzina è finita e la pausa può solo far bene a una squadra che, oltre tutto, dietro ha perso pezzi.
⇓⇓⇓ SANTON COMPIE GLI ANNI E VINCE… UOVA E FARINA! ⇓⇓⇓