Il 2016 dell’Inter: mese per mese il racconto degli eventi nerazzurri più importanti

Tra pochi giorni diremo addio al 2016. Il 2016 nerazzurro è stato sicuramente un anno da Pazza Inter: 366 giorni, 52 settimane, 8784 ore, 527040 minuti e 31622400 secondi vissuti tra alti e bassi. Sono arrivate alcune vittorie importanti e convincenti, ma anche filotti di sconfitte e di prestazioni deludenti che non hanno di certo rispettato le aspettative dei tifosi. I continui ribaltamenti sulla panchina e a livello societario, che hanno portato all'entrata in campo del colosso Suning e all'uscita definitiva di Moratti, non hanno di certo aiutato la squadra a mantenere alta la concentrazione. Dopo tanti anni è arrivato un mercato estivo di tutto rispetto da parte della nuova dirigenza che però non ha ancora dato i suoi frutti. E a pagare sono sempre gli allenatori: quest'anno l'Inter ha già avuto tre tecnici diversi, ma il rendimento è rimasto sempre altalenante. Mese per mese, andiamo a ripercorrere il 2016 nerazzurro con il racconto dei momenti più significativi dell'anno che sta per andare in archivio. SCORRI LE SCHEDE -> Gennaio Il 2016 nerazzurro inizia con il sorriso: il 6 gennaio al Castellani, l’Inter batte 1-0 l’Empoli grazie alla zampata del solito Icardi. La squadra guidata da Mancini si trova così al comando della classifica, frutto di diversi 1-0 che hanno evidenziato fino a qui la vera forza della squadra nerazzurra: la solidità difensiva. Ma l'Inter dopo questa vittoria abbandonerà le zone alte della classifica e sarà protagonista di un crollo deludente che porterà la squadra a non centrare nemmeno la qualificazione in Champions. Tutto ha inizio domenica 10 gennaio nel lunch match delle 12.30: va in scena a San siro Inter-Sassuolo. Nella partita con più occasioni create l’Inter perde 1-0 contro i neroverdi per un rigore causato da Miranda al 4’ di recupero della ripresa: Berardi decide la partita e la corsa per il titolo d'inverno, finito al Napoli. La squadra non sarà capace più di rialzarsi e Mancini non sarà più in grado di gestire lo spogliatoio: Thohir prova in tutti i modi di ricompattare l'ambiente e decide di mettere mano al portafoglio, regalando al Mancio negli ultimi giorni di mercato Eder. In realtà l'italo brasiliano aveva scelto i colori nerazzurri già alla fine dello scorso agosto, prima di venire bloccato da Ferrero: Eder, voluto a tutti i costi da Mancini, esordirà solo dopo due giorni dal suo arrivo nello sfortunato derby perso per 3-0 del 31 gennaio.Febbraio Bonucci e Morata affondano Mancini e l'Inter. La squadra nerazzurra si ritrova con il Milan a un punto di distacco dall'Europa League mentre la terza piazza, occupata dalla Fiorentina, rimane lontana 5 lunghezze. Juve e Inter appaiono due squadre destinate ad obiettivi diversi, e terribilmente lontane. Il 2-0 bianconero manda Allegri temporaneamente a +4 sul Napoli e l’Inter a -13 dalla vetta. Aggiungeteci il +8 nerazzurro post gara d’andata e avrete 21 punti di differenza in un girone. E allo Stadium si vedono tutti.Marzo Sicuramente la più bella partita dell'Inter nel 2016. Eliminare la Juventus partendo da uno 0-3 era una sfida praticamente impossibile da superare, un'impresa che rientra nei canoni solo della Pazza Inter. I nerazzurri ci vanno veramente vicini, grazie ad una meravigliosa prestazione e un grande cuore che portano gli undici di Mancini a sfiorare l'impresa fino ai calci di rigore nella semifinale di ritorno di Coppa Italia. Tre gol rifilati nei novanta minuti ai bianconeri che non perdevano da 16 partite ufficiali, ovvero quasi tre mesi. La serata è "epica" e il protagonista di serata non può non essere Brozovic: al 17' del primo tempo, il croato infila con un destro chirurgico Neto. È la scintilla che accende la partita. I nerazzurri ci credono, cercano con tutte le forze il secondo gol che arriva in apertura del secondo tempo con Perisic, abile a sfruttare l'ottimo assist di Eder. La squadra incomincia a crederci sul serio e il tifo nerazzurro si fa sempre più forte in un San Siro scatenato. Il terzo e meritato gol arriva a 10 minuti dalla fine grazie a un rigore trasformato ancora da Epic Brozo e concesso per un fallo di Rugani su uno scatenato Perisic, imprendibile nella ripresa. Non bastano i 120' e sono i calci di rigore a condannare la squadra nerazzurra. Dal dischetto i bianconeri non sbagliano. L'Inter paga l'unico errore, quello di Palacio. Aprile Una delle migliori Inter della stagione batte il Napoli per 2-0 e si porta temporaneamente a -3 dal terzo posto. La vittoria arriva grazie a due gol frutto di verticalizzazioni improvvise e ad un presidio totale della propria metà campo, con raddoppi puntuali e meccanismi oliati. Icardi appare in gran forma, Brozovic è sempre Epic e la difesa quasi perfetta: peccato solo che siamo ad aprile. Maggio Nasce la trattativa che porterà a poco di più di un mese di distanza ad un cambio ai vertici nerazzurri che segnerà la l'inizio di una nuova era. E' Mr Suning Jindong, 403° uomo più ricco al mondo con un patrimonio da 4 oltre miliardi di dollari, a voler a tutti i costi investire con l'Inter. Jindong è il proprietario della Suning Commerce Group, un colosso che incentra il suo business su elettronica e elettrodomestici ed è diventato in breve tempo è diventato uno dei siti più importanti di e-commerce in Cina. Jindong sbarca a fine 2015 nel mondo del calcio con l’acquisto dello Jiangsu Suning, che ha rinforzato con investimenti faraonici setacciando il mercato europeo: Ramires, Jo e Alex Teixeira sono i fiori all'occhiello di una campagna che ha condizionato anche gli scenari di mercato delle squadre europee. Il prossimo passo sembra essere proprio l'Inter. Giugno L'Inter è cinese. Il 6 giugno arriva l'ufficialità: il colosso Suning acquista il 68,55% dell'Inter per 270 milioni di euro, diventando così l'azionista di maggioranza del club milanese. Zhang Jindong, proprietario del colosso asiatico, è il nuovo padrone del club nerazzurro: Erick Thohir resta con il 31 percento, Massimo Moratti esce di scena. Se tre anni fa quando Thohir subentrò a Moratti, il 100% dell'Inter fu stimato 300-350 milioni, compresi i debiti, la valutazione del club nerazzurro in così poco tempo è aumentata fino ai 500 milioni. L'annuncio arriva nella conferenza organizzata in grande stile a Nanchino con Zhang Jindong, che al termine della conferenza stampa, dichiara di voler riportare l'Inter tra i top club del mondo : "Vogliamo riportare il club in alto, faremo una squadra più forte. Seguiremo la strada tracciata da Moratti con grandi campioni. Mi sento nerazzurro da quando sono venuto a San Siro: forza Inter". I tifosi iniziano a sognare in grande. Luglio Roberto Mancini vuole lasciare l’Inter, a causa delle troppo forti divergenze sul mercato con Suning. Le visioni sul mercato sono differenti, con Mancini che vorrebbe giocatori pronti e rodati per vincere subito lo scudetto ed il Suning Commerce Group che invece punta ad un progetto più sostenibile con l’acquisto di giovani promesse che possano esplodere in maglia nerazzurra. L'ex tecnico del City vorrebbe Yaya Tourè e Antonio Candreva per realizzare il 4-2-3-1 perfetto per la sua Inter ma Jiandong non appare convinto delle scelte del Mancio. Intanto parte la tourneè americana dove l'Inter incappa in due pesanti sconfitte con Psg e Bayern. Agosto In Serie A arriva il primo cambio in panchina a poche settimane dall’inizio del campionato. L'8 agosto viene comunicata la risoluzione consensuale con Roberto Mancini: alla base della decisione presa dall’allenatore jesino i dissidi con la dirigenza cinese, nonostante l'arrivo di Candreva. Al posto del Mancio, che saluta l’Inter con una buonuscita da 2,5 milioni di euro, arriva Frank de Boer, tecnico classe 1970 reduce da sei stagioni sulla panchina dell’Ajax: voluto a tutti i costi da Thohir, l’olandese firma un triennale da 2 milioni l'anno. Dopo pochi giorni dal suo insediamento sulla panchina nerazzurra, la dirigenza Suning gli regala due colpi da un complessivo di 70 milioni. Il primo ad è essere ufficializzato è Joao Mario, fresco campione d'Europa con il Portogallo: allo Sporting Lisbona 45 milioni d'euro. Nel giorno del suo ventesimo compleanno, viene anche ufficializzato l'acquisto di Gabigol, attaccante brasiliano fresco campione olimpico a Rio, che firma un contratto coi nerazzurri fino al 2021. Operazione da 30 milioni conclusa nonostante la concorrenza agguerrita del Barcellona. Settembre In giro di tre giorni la squadra nerazzurra fa capire a tutti perché viene chiamata Pazza Inter. Il 15 settembre a San Siro l'Inter stecca clamorosamente l'esordio in Europa League e rimedia una storica sconfitta contro gli israeliani dell'Hapoel Beer Sheva. Mai realmente in partita, i nerazzurri vanno sotto al 10' della ripresa, puniti da un tocco di Miguel Vitor e in completo stato confusionale subiscono il raddoppio degli ospiti al 25' con la punizione di Buzaglo. Un'Inter disastrosa, in totale stato confusionale, tanto brutta da non credere. Tre giorni dopo a San Siro c'è la Juventus e a San Siro succede quello che alla vigilia nessuno si aspettava dopo il tonfo europeo dei nerazzurri. La Juve cade alla quarta giornata sotto i colpi della migliore Inter: Icardi è un vero trascinatore, Banega e Joao Mario sono ovunque. Due a uno, segnano Maurito e Perisic, che cancellano il vantaggio iniziale di Lichtsteiner. Ottobre Per capire ciò che è successo il 16 ottobre in casa Inter, bisogna tornare indietro al primo febbraio 2015. Al Mapei Stadium va in scena Sassuolo-Inter: il risultato finale è di 3-1 per i padroni di casa. Al termine del match, Mauro Icardi assieme a Fredy Guarin si reca sotto lo spicchio dei tifosi nerazzurri per ringraziarli dell’appoggio arrivato nonostante la brutta prestazione. L’attaccante argentino lancia la maglia verso i propri tifosi, ma questa viene rifiutata dal tifo nerazzurro e rispedita al mittente: il clima diventa bollente, piovono insulti. A pochi giorni da Inter-Cagliari, il capitano nerazzurro pubblica la sua autobiografia ed è proprio la la ricostruzione di quel momento a mandare su tutte le furie la rappresentanza del tifo nerazzurro. Nella partita casalinga contro il Cagliari, Icardi viene fischiato dalla Curva Nord e insultato con un paio di striscioni dalle parole molto forti: “ Non sei uomo, non sei capitano.. sei solo un vile…. “. La partita assume i connotati di un film horror per il capitano interista, al minuto 26 per un calcio di rigore concesso all’Inter: sul dischetto si presenta per il numero 9 la possibilità del riscatto ma il pallone termina al lato della porta difesa da Storari. Un errore che inciderà sulla prestazione di Icardi e di tutta la squadra. L’Inter infatti troverà il vantaggio ad inizio ripresa con Joao Mario , ma la squadra di Frank de Boer risentendo anche del clima che si respira a San Siro , nel finale subirà la rimonta del Cagliari. Novembre Il mese di novembre inizia con l'annuncio ufficiale della risoluzione del contratto con de Boer. Fatale per l'olandese l'ennesima sconfitta rimediata in campionato a Genova contro la Sampdoria, epilogo di una serie di risultati negativi: in quattordici partite infatti, sono ben sette le sconfitte tra campionato e coppa. Novembre così si trasforma nel mese dei casting: sembra tutto fatto per Marcellino, ma a spuntarla dopo numerosi provini e incontri è Stefano Pioli. Contratto per l'ex tecnico della Lazio fino al 2018 e il compito di recuperare una stagione quasi compromessa. In Europa League serviva un miracolo che non arriva e il 24 novembre l'Inter dice addio alla competizione europea perdendo 3-2 in terra israeliana. Dopo un totale dominio del match nella prima parte della gara, nella ripresa la squadra nerazzurra è colpita da un blackout generale che spazza via tre punti che avrebbero regalato un barlume di speranza per il prosieguo del cammino europeo. Così dallo 0-2 iniziale si finisce per il clamoroso 3-2 in favore dell'Hapoel Beer Sheva: l'Inter chiude all' ultimo posto nel girone con una giornata d'anticipo. Dicembre Il 2015 dell'Inter si era chiuso con la sconfitta casalinga contro la Lazio per 1-2: un ko pesante che comporterà la rottura nello spogliatoio nerazzurro e aprirà ad una crisi che porterà la rosa di Mancini dal primo al quarto posto. Il 2016 questa volta viene chiuso con un netto 3-0. L'avversario è sempre la Lazio, ma questa volta la miglior Inter della stagione fa un bel regalo di Natale ai tifosi: contro i biancocelesti arriva il terzo successo di fila, frutto del lavoro di Stefano Pioli alla sua quarta vittoria in campionato su 6. San Siro è ritornato ad essere un fortino: infatti sono sette, Europa League compresa, le vittorie consecutive. I nerazzurri grazie alle tre vittorie consecutive accorciano la distanza dal terzo posto: la corsa all'Europa ricomincerà nel 2017.

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Raffaele Caruso - Autore

Febbraio

Raffaele Caruso
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