Chi sarà il prossimo attaccante dell’Inter? Da Lukaku a… Icardi: pro e contro di tutti i candidati

C’è un dubbio che assale e avvolge il mondo interista, ed è quello relativo a chi sarà il prossimo “nove” nella prossima stagione. Premesso e appurato che avrà un’influenza notevole - se non decisiva - il prossimo allenatore dell’Inter, noi di Passioneinter.com, abbiamo stilato la lista dei nomi papabili per tale ruolo, analizzando i punti di forza ed il tallone d’Achille di ognuno. Storicamente la Beneamata ha sempre avuto prime punte dal grande valore e di spessore. Sarà una decisione molto delicata da prendere considerando che, per tornare a “riveder le stelle” a tutti gli effetti, un punto di riferimento per incidere è d’obbligo. Da evidenziare un aspetto di fondamentale importanza: non è escluso l’arrivo di due attaccanti, molto dipenderà dalla cessione o meno di Mauro Icardi. In questo articolo non è considerato Lautaro, per il semplice motivo che diamo per scontato il voler ripartire in ogni caso da lui. Se come "9" o come spalla di un nuovo arrivato, sarà il futuro (e magari il nuovo allenatore) a dirlo. IL CIGNO BOSNIACO Perché sì. Se Antonio Conte dovesse approdare sulla panchina interista, Edin Dzeko è il nome più caldo. Il pugliese, la scorsa stagione, chiese esplicitamente al Chelsea, l’acquisto del bosniaco, ma la trattativa sfumò l’ultimo giro. La caratteristica che risalta agli occhi maggiormente, è la sua disponibilità nel giocare per la squadra: sponde, assist, e letture da fantasista. Si può tranquillamente definire un attaccante regista. Nonostante questa propensione nel supportare la manovra, ha risposta quasi sempre presente quando contava, anche sotto porta. Le prestazioni in Champions League della scorsa stagione simboleggiano al meglio quanto appena scritto. Potrebbe inoltre adempiere al ruolo di chioccia per Lautaro, ma anche giocarci insieme: le qualità differenti dei due potrebbero formare una coppia complementare. Perché no. Se è vero che la cifra è più che fattibile - visto che si parla di circa 15 milioni - va detto che si tratta di un calciatore di 33 anni, e dunque la condizione fisica potrebbe avere alti e bassi. Anche perché giocatori dalla stazza notevole, impiegano maggior tempo per entrare a tutti gli effetti in una forma idonea. Inoltre sotto l’aspetto realizzativo, Dzeko ha lasciato a desiderare davanti alla porta in questa stagione. Le punte di Antonio Conte, tradizionalmente, non sono sempre state autentiche macchine da gol, ma è chiaro che per dare una svolta netta, c’è bisogno di continuità negli ultimi metri. L'ANIMALE LUKAKU Perché sì. Anche in questo caso, si tratta di un vecchio pupillo di Conte. L’ex ct della Nazionale infatti, voleva il belga al posto di Alvaro Morata la scorsa annata, ma le cose andarono diversamente. E’ con ogni probabilità una delle prime punte più imponenti e forti fisicamente in circolazione, è compito arduo toglierli la palla quando la protegge con il corpo. Profilo dalla dimensione internazionale: miglior marcatore della storia del Belgio, esperienza notevole e cattiveria agonistica da vendere. La sua doppietta al PSG ha trascinato lo United fino ai quarti di finale in Champions. Altro punto a favore? In una recente intervista rilasciata a Sky, ha espresso la sua volontà di giocare nel campionato italiano. Perché no. Di punti deboli ce ne sono davvero pochi. L’ostacolo principale è rappresentato dalla parte economica. Il Manchester United non è disposta a scendere sotto i 70 milioni, cifra che potrebbe essere ammorbidita dall’eventuale cessione di Icardi. Bisognerebbe poi accordarsi sull’ingaggio, visto che quello attuale nei Red Devils non è proprio “innocuo”. Il calciatore degli inglesi è reduce poi - complici anche gli infortuni - da una stagione non propriamente brillante dal punto di vista della finalizzazione, considerando i suoi standard. In alcuni periodi dell’anno, pecca un pò nell’ambito della continuità delle prestazioni. IL TRATTORE Perché sì. I gol e le perfomance del colombiano, stanno trascinando l’Atalatanta in Champions League. Duvan Zapata, delle punte che interessano, è il giocatore con il bottino più ricco in stagione: 27 squilli conditi da ben 8 assist. Tassello imprescindibile nell’economia della squadra. A Bergamo oltre all’esplosività, ha dimostrato di avere guizzi e spunti degni di nota. Giocatore moderno, che aiuta sempre la squadra in fase di costruzione. La Dea lo riscatterà dalla Samp, ma poi ascolterà varie offerte. Zapata - dopo Napoli - è intenzionato a tornare in una grande piazza, per dimostrare di saperci stare e lottare in grandi palcoscenici. Perché no. Gli orobici hanno fissato il prezzo: 50 milioni di euro. Cifra che per certi versi è collegata ad un rischio. Nonostante - come anticipato - ha totalizzato numeri d’alta scuola, il rischio “fuoco di paglia” non è da sottovalutare. Confermare le aspettative e le ottime cose fatte quest’anno, non è così scontato. Mentre gli altri sono abituati a gestire le pressioni e a far i conti con ambienti esigenti, l’ex Udinese potrebbe “inciampare” in questi ostacoli. IL RILANCIO Perché sì. E se restasse Mauro Icardi? Diciamoci la verità, prima di questo periodo travagliato, l’argentino era considerato uno dei migliori attaccanti al mondo. I 29 centri della scorsa stagione hanno riportato l’Inter in Champions dopo anni bui, inoltre ha sempre risposto presente quando contava - soprattutto nelle grandi sfide - grazie al suo killer instinct e la sua freddezza glaciale davanti alla porta. Discorso analogo per la Champions: il gol al Tottenham in extremis, l’acuto con il Barcellona e le marcature con il PSV, dicono tutto. Conosce perfettamente l’ambiente e ne ha passate di tutti i colori. E se il prossimo anno dimostrasse finalmente completamente il suo amore per i colori nerazzurri? Chi segna il primo gol alla Juve con la maglia dell’Inter è destinato ad essere legato con questa squadra. Perché no. Le cose che non funzionano, sono proprio quelle che hanno portato alla rottura. Concentrandoci sull’immediato presente - e dunque tralasciando episodi come quelli relativi all’autobiografia - il rapporto con una parte della tifoseria sembra ormai spaccato, e la cura per risanarlo si fatica a trovare. Senza girarci troppo intorno inoltre, la società non vede di buon occhio i comportamenti dell’agente/moglie Wanda Nara. Da aggiungere che, l’esplicita richiesta della dirigenza di dosare i social usando maggior tatto, non sembra essere stata rispettata. Un completo chiarimento poi sul contratto è un altro punto dolente. LE ALTRE PISTE In questa analisi, ci siamo concentrati principalmente sui classici numeri nove e sugli obiettivi da un livello considerevole. E’ chiaro che calciatori dal calibro di Alexis Sanchez, da sempre pupillo dei nerazzurri, potrebbe adempiere più ruoli in zona d’attacco. Non a caso è un profilo che piace e non poco. Lo stesso Federico Chiesa, obiettivo per la corsia, ha spiccate doti offensive, ma si occuperebbe degli esterni. Da monitorare anche la pista Nicolas Pepe, da tempo nelle mire dell’Inter. Non vanno poi esclusi a priori, i profili di Thauvin e Kruse. Nelle ultime ore, infine, è spuntato Fernando Llorente che si svincolerà dal Tottenham, ma considerato come un nome di completamento e non un profilo su cui puntare come titolare.

Chi sarà il prossimo attaccante dell’Inter? Da Lukaku a… Icardi: pro e contro di tutti i candidati

Matteo Corona - Autore

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Matteo Corona
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