FOCUS – Avanti uniti: la strada è quella giusta
Nell'ambiente Inter c'è ancora molta delusione per la sconfitta subita contro la Roma, ma la strada intrapresa è quella giusta. Ecco perché i tifosi interisti devono credere nel progetto targato de Boer.Sono trascorsi quattro giorni dalla sconfitta subita a Roma contro i giallorossi, ma nel mondo Inter c’è ancora molta delusione per una partita persa in modo assolutamente ingenuo. Dopo il gol realizzato da Ever Banega che aveva sancito il meritato pareggio, l’Inter ci ha messo pochi minuti per “regalare” il nuovo vantaggio alla squadra di Spalletti, commettendo un fallo davvero evitabile con Jovetic, salvo poi perdere la marcatura di Manolas in area di rigore.
Insomma tutto quello che di buono si era fatto fino a quel momento è stato vanificato: siamo usciti dall’Olimpico con zero punti ed un enorme rammarico per una sfida che poteva andare diversamente.
La sconfitta di Roma però, non può e non deve trascinarci in quel “pessimismo cosmico” che travolge ogni interista quando i risultati, per un motivo o per l’altro, non sono all’altezza delle aspettative.
Il tifoso medio nerazzurro ha poi la sgradevole abitudine – tramandata da anni e anni di “morattismo” – di addossare ogni responsabilità dei deludenti risultati all’allenatore di turno, sia esso José Mourinho, Roberto Mancini, Gian Piero Gasperini o Frank de Boer: in qualsiasi circostanza, al di là dell’effettivo valore del tecnico, la colpa di una sconfitta è sempre e solo di chi siede sulla panchina. Questo tipo di atteggiamento rende chiaramente complessa la costruzione di un progetto di lunga gittata, un progetto che possa prevedere anche delle fasi complicate, assolutamente fisiologiche però per arrivare alla costruzione di qualcosa di grande.
Se infatti ci si sforza di guardare la luna e non solo il dito, sinonimo in questo caso dei meri risultati, ci si accorge di come de Boer sia stato capace di trasmettere alla squadra una chiara idea di calcio nel giro di pochissime settimane. L’Inter cerca sempre di imporre il suo gioco, su ogni campo e contro qualsiasi avversario: si tratta di una novità strabiliante per chi era invece abituato a continui cambi di formazione per adattarsi all’avversario che ci si trovava davanti.
Con de Boer il tentativo è quello di rendere l’Inter protagonista, di muovere la prima pedina, agendo non solo di rimessa: probabilmente è un concetto rivoluzionario in Italia e soprattutto all’Inter, storicamente abituata a vincere puntando su difese imperforabili, ma è un modo di intendere il calcio maledettamente affascinante.
Nessuno nega che ci siano parecchi aspetti da migliorare, ma vanno considerate anche le note positive. In questo scenario inoltre, la classifica viene incontro ai colori nerazzurri: l’Inter infatti, nonostante la sconfitta di Roma, resta a 2 punti dai giallorossi e a 3 punti dal Napoli (vere antagoniste per il terzo posto) e alla ripresa del campionato andrà in scena proprio lo scontro tra la squadra di Sarri e quella di Spalletti.
Dunque come è semplice notare, non c’è motivo per farsi prendere dal panico o dal pessimismo più sfrenato. E’ il momento di restare uniti e di perseguire la strada intrapresa. Per la prima volta dopo tanti anni si ha la sensazione che l’allenatore insieme alla squadra stiano cercando di costruire qualcosa che vada oltre il singolo risultato di giornata. Diamo tempo e fiducia a al tecnico olandese e restiamo uniti.
In giro si leggono troppi funerali anticipati sull’Inter di de Boer, ma il campionato è ancora lungo e di tempo per recuperare ce n’è. Basta crederci, credere finalmente in qualcosa che possa trasformarsi in un progetto duraturo.
E’ arrivato il momento di fermare la giostra degli allenatori che siedono sulla panchina dell’Inter: de Boer può essere l’uomo giusto. Insieme possiamo farcela…