Un cyborg costruito per eccellere con il gol nel DNA. Inter, eccoti Timo Werner: il ‘traditore’ della Germania
Il focus targato Passioneinter.com sulla stella del Lipsia di NagelsmannCara Inter, Timo Werner non è un attaccante come tutti gli altri. E no, non parliamo solo dei vari record di precocità frantumati nel corso degli anni da uno dei centravanti più promettenti – se ancora si può definire tale – del panorama calcistico mondiale. Il nativo di Stoccarda, infatti, porta sulle spalle il peso di essere il calciatore più odiato del club più detestato in Germania. E alla luce dei suoi numeri in termini di gol e assist, si può dire che la pressione non gli crei così tanti grattacapi.
Inter, l’identikit di Timo Werner
La simulazione – Il calciatore più odiato, si diceva poc’anzi. Ma da dove nasce questa avversione, comune a tutto il popolo tedesco, nei confronti del bomber? Per comprenderlo, urge fare un passo indietro di tre anni abbondanti. Dicembre 2016, Lipsia-Schalke 04: Werner si invola verso la porta, tenta di superare il portiere avversario Fährmann e cade a terra. Il rigore sembra netto, tanto che l’arbitro non ha dubbi. Il replay, però, mostra una simulazione evidente, clamorosa. Timo fa finta di nulla ed anzi, mostra un cenno di approvazione verso la scelta arbitrale, prima di realizzare il penalty. Nel post-partita, poi, rincara la dose, non scusandosi né ammettendo l’errore. Da quell’episodio nasce il vero e proprio odio di tutto il popolo tedesco nei suoi confronti. I cori denigratori lo accompagnano da anni, non solo negli stadi. Per capirci: si sono uditi anche durante dei concerti, così come ai Mondiali di freccette. Addirittura, tre poliziotti li hanno intonati in un video successivamente circolato in rete.
Numeri e caratteristiche – Venendo al lato tattico, è veramente difficile trovare dei difetti a Timo Werner. Attaccante completo, capace di svariare su tutto il fronte d’attacco, velocissimo con e senza palla (si dice che riesca a percorrere i 100 metri in meno di 11 secondi!), abile nel dribbling e nel gioco aereo. Un cyborg, non gli manca nulla. E i numeri, nel quadriennio al Lipsia, fanno paura: 88 gol in 150 presenze, ovvero più di uno ogni due partite di media. Non pecca nemmeno di personalità: guida una squadra che ha visto la Bundesliga per la prima volta solo quattro anni fa, ed oggi contende il Meisterschale al Bayern Monaco. I fischi e i cori con cui convive da anni non lo scalfiscono affatto, tanto che nelle 18 partite successive all’episodio della simulazione ha messo insieme 13 gol e 3 assist. Insomma, Inter: giocare sotto la pressione di un San Siro gremito, per Werner, non dovrebbe essere un problema.
Pregi e difetti di Timo Werner
Collocazione tattica – Ma nell’Inter, come giocherebbe Timo Werner? Osservando i suoi movimenti nel Lipsia, ci si rende conto che il tedesco non è un giocatore che rende al top solo se vincolato ad un unico schema. Anche perché Julian Nagelsmann è quanto di più lontano ci possa essere da un allenatore dogmatico e integralista: “Cambiare spesso sistema di gioco può essere un vantaggio, perché rende più difficile la preparazione della partita all’avversario”, ha spiegato in un’intervista al magazine tedesco Kicker. E infatti, in questa stagione la sua squadra ha proposto le più disparate disposizioni tattiche: dal 3-4-3 al 4-4-2, passando per il 3-5-2, 4-2-2-2, 4-2-3-1 e 4-2-4. Werner è quindi un attaccante completo che sa adattarsi ad ogni modulo, e sarebbe la spalla perfetta di Romelu Lukaku nel 3-5-2 dell’Inter. Uno dei pochissimi che saprebbe sostituire al meglio Lautaro Martinez, sia in termini di gol che di affinità con il belga.
I problemi fisici causati dal… rumore – Ciò che lascia sgomenti tanto quanto i suoi numeri, però, è un serio problema fisico che lo affligge. Werner, infatti, sembra soffrire di una patologia circolatoria che coinvolge l’udito, rendendolo estremamente sensibile ai rumori forti. Il problema si è già presentato anche in campo: nel 2017, durante un match di Europa League alla Vodafone Arena – uno degli stadi più caldi al mondo -, i tifosi del Besiktas fischiarono talmente forte che il ragazzo (nonostante i tappi nelle orecchie!) fu costretto a chiedere il cambio dopo mezz’ora di gioco, in preda a nausea e giramenti di testa. Non fu una grande idea, quindi, stuzzicare i caldissimi supporters turchi ed il loro modo di tifare nella conferenza stampa di vigilia…
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