4 Dicembre 2015

FOCUS – È ora di smetterla con le ca***te!

[fnc_embed]<iframe framespacing=’0′ frameborder=’no’ scrolling=’no’ src=’http://video.gazzetta.it/video-embed/f027bb94-9ab1-11e5-9b95-325075853cb1′ width=’540′ height=’340′></iframe>[/fnc_embed] Di discorsi assurdi, presunte crisi e improbabili indici statistici, nel mondo Inter, se ne leggono spesso. In questa buona parte di settimana, dopo un Napoli-Inter che ha dimostrato di valere il titolo di partita dell’anno fino ad ora – sia per le emozioni regalate, sia per le tante (e troppe) parole a […]
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[fnc_embed]<iframe framespacing=’0′ frameborder=’no’ scrolling=’no’ src=’http://video.gazzetta.it/video-embed/f027bb94-9ab1-11e5-9b95-325075853cb1′ width=’540′ height=’340′></iframe>[/fnc_embed]

Di discorsi assurdi, presunte crisi e improbabili indici statistici, nel mondo Inter, se ne leggono spesso. In questa buona parte di settimana, dopo un Napoli-Inter che ha dimostrato di valere il titolo di partita dell’anno fino ad ora – sia per le emozioni regalate, sia per le tante (e troppe) parole a riguardo – il numero di inesattezze, luoghi comuni e frasi fuori posto ha raggiunto livelli quasi storici. Per rendere il concetto con parole simili a quelle di chi spesso si rende portavoce di tali obbrobri, potremmo dire che l’indice di scemenze da parte di stampa e tifosi di ogni squadra è cresciuto esponenzialmente. I motivi possono essere molteplici: dal fatto che sia avvenuto un sorpasso che molti attendevano, alla frustrazione dovuta al periodo negativo della squadra per cui qualcun altro tifa; dal piacere di mettere zizzania alla comodità di ingigantire per creare il titolo accattivante.
In ogni caso, nessuno di questi motivi può diventare una giustificazione.

A cominciare dalla partita stessa, si sono letti scempi di ogni genere, non solo dal punto di vista prettamente calcistico, ma anche riguardo a questioni come la fortuna, sulla quale – per definizione – ci sarebbe poco da discutere, o a interpretazioni totalmente insensate dei segnali dati dalla gara. Per cominciare, stupisce che esista chi sia convinto, al contempo, di avere una minima idea dell’architettura di una partita di calcio e del fatto che il Napoli abbia dominato il match per 80 minuti (o giù di lì; la convinzione media va dai 75 ai 90). Se si guardasse soltanto il possesso palla, una delle statistiche più abusate da chi non sa a quale liana aggrapparsi, il 42% dell’Inter in confronto al 58% del Napoli non farebbe nemmeno troppa specie, considerando anche solo il fatto che i nerazzurri hanno disputato un tempo in dieci uomini e che il perno del centrocampo di Mancini era rappresentato da Medel, cui si contrapponeva il regista Jorginho nella compagine partenopea. Addentrandosi nella tattica della partita, si potrebbe far riferimento anche al prezioso lavoro di Insigne tra le linee e alla mancata partecipazione di Icardi alla manovra nerazzurra, a sostegno dell’inevitabile discrepanza a livello di possesso palla, statistica che – è bene ricordare – non è valida in nessun modo per l’assegnamento di punti o di vittorie. Scorrendo i dati base, è interessante constatare che i tiri delle due squadre siano stati 12 a 11 in favore del Napoli, e le occasioni create 119. Di seguito, alcuni dati significativi che non evidenziano certo una situazione di totale squilibrio in favore dei partenopei. (Dati di Squawka.com)

Uno contro uno Tackle Duelli aerei Palle intercettate Chiusure difensive Falli
16  –  31 35%  –  22% 38%  –  62% 19  –  37 21  –  16 8  –  7

Per smentire definitivamente il mito riguardante il “dominio Napoli”, è bene notare che nel primo tempo sono state prodotte 4 occasioni dai partenopei, dalla tanto bistrattata Inter. Infine, concludendo la parte relativa al calcio giocato, è interessante un aspetto della reazione dei più alle due perle di Higuaín e ai miracoli di Reina. In questo caso, l’opinione comune recita che l’attaccante argentino è un fenomeno, mentre il fatto che il portiere compia un miracolo non è considerata fortuna (giustamente). Peccato che i soliti inesperti dalla memoria corta dimentichino qualcosa: come mai il gol di Jovetić, al novantatreesimo contro l’Atalanta, o la parata di Handanović, sempre allo scadere, contro il Bologna, non vengono giudicati allo stesso modo? In quel caso si parlava, e si parla tuttora, di un’Inter fortunata e con un debito, pagato con il doppio palo al San Paolo, nei confronti della buona sorte. Due metri, e due misure.

Anche il Napoli, a riprova del fatto che non è sempre una questione di fazioni, è stato bersaglio di episodi simili, con l’inizio annata altalenante di Sarri e i primi frettolosi giudizi negativi, dagli stessi che ora ne esaltano gioco e risultati. Così come lo stesso Higuaín, ora identificato come l’attaccante modello, classificato tra i migliori al mondo, veniva invece criticato esageratamente per qualche errore dal dischetto o una media gol più normale che spaventosa, come è invece quella che sta mantenendo in questa stagione. E lo stesso trattamento spetta a Mauro Icardi e, ancor più assurdo, a Stevan Jovetić. Le osservazioni sul primo sono lecite: tralasciando la media gol, non sempre cartina di tornasole efficace del reale rendimento di un numero nove, ciò che sorprende è la sua involuzione dal punto di vista del gioco. Nello scorso finale di stagione, i miglioramenti erano sotto gli occhi di tutti, con un Maurito molto mobile, altruista e prezioso in costruzione di manovra offensiva. Con l’aggiunta di più giocatori di qualità, sembra che l’attitudine dell’attaccante nerazzurro sia svanita, tanto da spingere diversi quotidiani a parlare di “crisi Icardi” e molti tifosi a proporre paragoni che fanno ribrezzo. Gli stessi tifosi che, senza ombra di dubbio, a maggio avrebbero sentenziato: “Icardi è molto più forte di Higuaín“. Più buffo ancora è il capitolo Jovetić, i cui gol mancanti sembrano totalmente far dimenticare la mole di occasioni che è in grado di creare, la sua continua pericolosità e il fatto che, per scelta tattica, qualche volta Mancini abbia preferito farlo riposare o giocarselo nel secondo tempo, anche per far giocare lo stesso Icardi.

È ora di smetterla, di riflettere prima di pensare di trarre conclusioni, di dare tempo al tempo e di trovare un equilibrio che spesso non esiste, quando si parla di calcio. A dare l’esempio, deve essere la stampa, colpevole di esagerare nei titoli e nei giudizi, pronta a esaltare chi criticava poco prima, e viceversa. Se il modello che lo spettatore e tifoso medio si trova davanti è rappresentato da emittenti o giornali che analizzano il campionato in modo diverso in base alla classifica, alla situazione attuale, ai suoi protagonisti, si instaura un meccanismo sbagliato. Sarebbe interessante sapere perchè, nel momento più positivo dell’Inter, sia apparso quell’indice di fortuna, da cui ovviamente veniva fatto emergere un quadro che prospettava la Beneamata come maggiore beneficiaria dei baci della dea bendata, mentre adesso, dopo la sconfitta (per quanto onorevole, resta una sconfitta) di Napoli, ricominciano ad apparire i titoli e gli articoli come i sovracitati, o il fantasioso indice di pericolosità. Come mai, per puro caso, non è stato allora proposto un indice di solidità, da cui probabilmente sarebbe risultato che l’Inter è tra le squadre più compatte e ben difese del campionato? Se proprio si pensa che statistiche come queste possano arricchire il dialogo e migliorare l’analisi di partite e classifica, ben venga. Ma che si abbia l’onesta intellettuale di fornire quadri bilanciati, obiettivi e veritieri.

In conclusione, vi lasciamo con un video, realizzato dalla pagina Facebook “INTER E BASTA“, che evidenzia come l’Inter non sia affatto in debito con la sorte o le decisioni arbitrali:

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Non per nostro volere, continuano le provocazioni da parte dei siti partenopei. Sta girando su facebook un video di “CalcioNapoli24.it” che esorta Mancini a non parlare di Napoli fortunato e di ammirare tutto il “culo” avuto finora.Nelle immagini sono protagonisti il palo esterno di Balotelli, quello di Khedira e la traversa di Sala.Sinceramente questo rosicare nonostante un primo posto raggiunto è inspiegabile. Forse l’unica plausibile è l’essersi accorti che la macchina napoletana spacciata per una fuoriserie inarrestabile, forse forse, qualche “problemino” al motore ce l’ha. L’Inter ha messo in luce dubbi e paure nella compagine partenopea, sorpresa dal maggior carattere e determinazione dei nerazzurri. Che siano le classiche vertigini di chi non è abituato alla pole position?Probabilmente ricordare al Mancio che il nostro primo posto è stato solo un caso della dea bendata è il loro modo per esorcizzare la paura, ma cari signori dubito funzionerà. Solo chi è in malafede ed è un gran bugiardo si stupisce della magnifica prova interista in inferiorità numerica, voltandosi dall’altra parte pur di negarla.Al cattivo gusto e alla prostituzione intellettuale del video di marca napoletana rispondiamo col nostro filmato. Molteplici gli episodi sfavorevoli, come le espulsioni assurde di Murillo, Melo e Nagatomo, la traversa di Brozovic con la Rubentus, quella di Guarin a Palermo e i due pali clamorosi al San Paolo. Mancano il rigore nettissimo non dato a Manaj in Samp-Inter e quello molto dubbio assegnato a Kalinic su sfioramento di Handanovic, che per dovere di cronaca citiamo…ma che sicuramente avremmo potuto aggiungere insieme ad altri!CONDIVIDETE TUTTI PER DIRE NO ALLA SOLITA DISINFORMAZIONE FAZIOSA E BUGIARDA! FORZA INTER! #Inter #ForzaInter #mrmancini10 #Mancini #InterForever #InterFans #Amala #AmalaSempre #InterTiAmo #NapoliInter #ProstituzioneIntellettuale-IL PRINCIPE-

Posted by INTER E BASTA on Thursday, December 3, 2015