17 Novembre 2018

I primi mesi milanesi del “Toro”: lampi e attesa, con la voglia di Inter e di… Icardi!

Lautaro Martinez è alla ricerca della sua dimensione in quest'Inter, tra buone prove e prestazioni meno brillanti.

Lautaro Javier Martínez da Bahìa Blanca è arrivato all’Inter dopo un’estenuante trattativa che ha visto i nerazzurri avere la meglio sulla concorrenza di Atletico Madrid e Borussia Dortmund. Si dice che ad influenzare la scelta del ventunenne attaccante argentino abbiano contribuito le buone parole del direttore tecnico del Racing Club, quel Diego Milito che in nerazzurro ha scritto la storia.

A Milano l’hanno portato le sue prestazioni in maglia biancazzurra, nel Campionato Argentino ma anche in Coppa Libertadores, che per “El Toro” sono valse anche la Nazionale.

L’ambiente Inter, scottato dalla recente esperienza vissuta con Gabigol, ha mantenuto un profilo basso ma Lautaro si è fatto ben volere e rispettare da subito per la sua grinta, la sua voglia di giocare e di lasciare il segno. Il suo precampionato è stato molto buono: gol, assist, occasioni e una buona intesa con il suo nuovo capitano Icardi, al punto che i tifosi nerazzurri hanno invocato da subito il suo impiego a fianco del “bomber dei bomber” Maurito.

Lautaro è un giocatore che ci mette tanta grinta, è uno che la palla non la molla mai e ha delle ottime doti tecniche unite ad una notevole potenza fisica. Non è un centravanti puro, è più una seconda punta libera di svariare sul fronte offensivo ed è per questo che i tifosi se lo immaginano vicino ad Icardi, con il quale ha mostrato in diverse occasioni di avere un intesa naturale su cui si può e si deve lavorare.

Spalletti lo sa, e gli ha dato fiducia da subito. E’ iniziata male la campagna italiana di Lautaro con la 10 nerazzurra sulle spalle, quella sconfitta a Reggio Emilia col Sassuolo deve essergli rimasta indigesta tant’è che, dopo un piccolo infortunio, alla sua seconda da titolare va in gol subito aprendo la strada alla vittoria di San Siro contro il Cagliari. Alla terza da titolare non ha segnato, ma qualche spunto dei suoi l’ha fatto vedere nel 5-0 con il Genoa e non si contano gli spazi che ha aperto per i compagni (e nemmeno i falli che ha subito..).

Il tecnico toscano sta gestendo saggiamente i due attaccanti argentini che ha a disposizione, e per ora pare che possa giocarne soltanto uno dei due. Che si giochi col collaudato 4-2-3-1 o con il più fresco 4-3-3, spazio per una seconda punta non c’è e Lautaro quando viene chiamato in causa deve adattarsi. Con le sue qualità il suo fisico e la sua mentalità è un giocatore che potenzialmente può far bene in tutto il fronte di attacco. Potrebbe succedere che nelle prossime gare Spalletti decida di affidarsi a lui anzichè al finora inconsistente Keita Balde. Chissà se su queste scelte nerazzurre influiranno quelle del ct dell’Argentina Scaloni, che a sua volta sembra vivere nell’incertezza di schierare entrambi i nerazzurri titolari.

Una cosa è certa: ogni tentativo va fatto. Per caratteristiche potrebbero essere davvero complementari e formare una coppia invidiabile. Tutto dipende da loro, dalla loro voglia di mettersi in discussione e al servizio della squadra. Icardi in questo inizio stagione ha mostrato grandi miglioramenti da quel punto di vista, Lautaro ha bisogno di minuti e di fiducia ma gli viene più naturale giocare per la squadra.

Luciano Spalletti conosce le qualità di Lautaro, a differenza nostra lui lo vede e lo stimola tutti i giorni. Lo sta dosando in modo corretto visti i tanti impegni, lo ha responsabilizzato dandogli il posto di Icardi in campo, ora sta al ragazzo imporsi nelle scelte del suo allenatore. E siamo pronti a scommettere che ci riuscirà.

Come disse lo scrittore statunitense Napoleon Hillun toro può avere delle belle qualità, ma non le farai mai venire alla luce agitandogli un drappo rosso davanti al muso“. Spalletti lo sa, e sta preparando “El Toro“.

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