Le orme di Messi, l’addio ‘per colpa’ di Guardiola, ora l’Inter: Icardi torna a Barcellona e sfida il suo passato
Da 'scarto' a capitano nerazzurro, il rimpianto della Cantera blaugrana prova a trascinare gli uomini di Spalletti al 'Camp Nou'Ai tempi della Masia, Mauro Emanuel Icardi veniva considerato il nuovo Messi del Barcellona. Per la città di nascita, Rosario, ed i gol, una valanga. Tre anni, tante reti, forse quanto il numero di estimatori che si erano mossi in tutta Europa per accaparrarsi il giovane talento che già sbalordiva con la numero 9 sulla schiena. Erano i tempi in cui l’Inter dominava in Italia e lo stava per fare anche in Europa con una punta anch’essa argentina, con un passato guarda caso proprio in Spagna.
Ad irrompere sul giovane bomber Rosarino fu la Sampdoria del ds Tosi. Guardiola, ai tempi tecnico della prima squadra blaugrana, disponeva di un attacco stellare e di un Icardi in squadra non ce n’era probabilmente bisogno. Più per le sue caratteristiche che per le qualità stesse dell’argentino, visto che l’allenatore dei catalani prediligeva il famoso falso nueve, e nelle gerarchie veniva prima dunque Rafinha (sì, quel Rafinha) nel ruolo di centravanti al posto di un vero nove fatto e finito come Icardi, che maturò dunque la convinzione di cambiare aria per esplodere. Prima di esordire in Serie A e di accollarsi il vizio di purgatore alla Vecchia Signora si fa le ossa tra una partita e l’altra nel campionato di Primavera prima e nella Serie B poi. Il resto è storia, con Massimo Moratti che regala all’Inter l’ultimo vero grande colpo prima della cessione all’indonesiano Erick Thohir.
Un ex che di ex ha ben poco. Icardi al Barcellona deve sì l’arrivo nelle giovanili di uno dei club più prestigiosi del mondo, ma anche il fatto di non essere mai riuscito ad approdare in prima squadra proprio nel momento in cui età ed esperienza glielo stavano consentendo. È da questo punto che Maurito deve ripartite, con la voglia di rivalsa, riconfermando il lavoro svolto fin qui in una partita che potrebbe essere fondamentale ai fini del passaggio del girone e per la sua consacrazione tra i migliori centravanti del pianeta dopo l’impatto con due gol decisivi in altrettante presenze in Champions League, per poter dimostrare a tutti che quel talento in Masia non andava sprecato.
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