FOCUS – L’Inter del futuro e le tre parole d’ordine: qualità, personalità ed organizzazione
L'Inter del futuro dovrà ripartire da tre parole: qualità, personalità ed organizzazione. Dopo Sassuolo-Inter il tandem Ausilio-Mancini non potrà più sbagliare.Con la sofferta vittoria ottenuta contro l’Empoli, l’Inter ha blindato il quarto posto ed ha ottenuto la qualificazione diretta per la prossima edizione dell’Europa League. Non si tratta certo di un traguardo del quale andar particolarmente fieri – il reale obiettivo era quello di tornare in Champions League – ma rappresenta in ogni caso un punto di partenza sul quale continuare a costruire.
“Costruire”, è proprio questa la prima parola che in casa Inter si dovrà tenere ben in mente a partire dal fischio finale di Sassuolo-Inter: “costruire” senza “smantellare”. Sarà fondamentale trattenere i tasselli più importanti della rosa, per poi andare ad aggiungere 3-4 elementi in grado di consentire alla squadra di compiere l’ultimo ed il più importante salto di qualità.
In tal senso sarà vitale il lavoro che porterà avanti il tandem formato da Ausilio e Mancini: la prossima campagna di rafforzamento e la costruzione della nuova Inter dovranno essere condotte sulla base di tre parole che potranno condurci al raggiungimento della tanto agognata competitività: qualità, personalità ed organizzazione.
QUALITA’: questa dovrà essere la prima parola che il tecnico e i dirigenti dovranno tenere in considerazione. Sarà necessario anteporre la “qualità” alla “quantità”, senza fare la collezione di calciatori che alla prova del campo non spostano gli equilibri. E’ arrivato il momento di dire basta agli Eder e concentrarsi sui Miranda: pochi acquisti mirati, ma di grande spessore tecnico. Chi non ha grande disponibilità economica infatti, non può investire il poco denaro a disposizione su elementi di contorno, ma deve indirizzare le risorse su quei calciatori che da soli possono cambiare il volto della squadra o comunque contribuire insieme ad altri a farlo.
PERSONALITA’: è la seconda qualità della quale non si potrà fare a meno il prossimo anno. Si dovranno cercare elementi capaci di reggere le pressioni di una piazza come quella interista, capaci di guidare i compagni più giovani e inesperti, di prendersi la squadra sulle spalle nei momenti di difficoltà. Insomma calciatori che hanno nella personalità e nel carisma delle armi ben riconoscibili. Acquistare giocatori del genere inoltre ha un altro grande vantaggio: chi ha personalità riesce a moltiplicare le prestazioni dei compagni.
Pensiamo per un attimo al solito Joao Miranda. Vicino al difensore brasiliano, Murillo ha dimostrato di avere grandi qualità perché poteva far affidamento sulla leadership del Capitano del Brasile. Tolto Miranda e sostituito con Juan Jesus, anche il colombiano è andato in difficoltà proprio per il fatto di non avere più una guida accanto a sé. Dunque reperire sul mercato calciatori di personalità deve essere un obiettivo imprescindibile per Piero Ausilio.
ORGANIZZAZIONE: se le parole “qualità” e “personalità” sono sostanzialmente legate all’acquisto di calciatori con quelle caratteristiche e dunque sarà principalmente compito della dirigenza occuparsene, la parola “organizzazione” invece è di stretta competenza di Roberto Mancini. Nella prossima stagione infatti, il compito del tecnico nerazzurro sarà quello di riuscire laddove quest’anno ha fallito. Dovrà dare un’organizzazione alla squadra, un’identità ben precisa. Se infatti gli undici calciatori che vanno in campo riusciranno ad avere in mente un’idea di gioco chiara, se sapranno dove posizionarsi e cosa fare nei vari frangenti della partita, anche la qualità generale della squadra ne uscirà migliorata.
Prendendo in prestito un termine molto caro agli appassionati di basket, è il “sistema” a rendere più forti le individualità. E questo Mancini dovrà averlo ben chiaro se vorrà costruire una squadra che possa competere per i vertici del campionato. Non ci si può sempre e soltanto affidare alle giocate dei singoli, si dovrà cominciare a studiare qualche trama di gioco che vada oltre le individualità, finendo però per esaltarne le qualità.
Se dunque in casa Inter si avranno finalmente le idee chiare e si seguiranno questi principi, si potrà tornare a costruire una squadra vincente. Si potrà ritornare nuovamente a vivere le ultime giornate di campionato non come una fastidiosa appendice di una stagione già finita, ma come una possibilità concreta di alzare al cielo un trofeo.