25 Maggio 2019

Inter, l’ultimo gradino. Poi via all’anno zero (l’ennesimo)

Comunque vada domani, per i nerazzurri si preannuncia un'estate di fuoco

Steven Zhang (@Getty Images)

Zhang Inter

Nella partita di domani sera a San Siro contro l’Empoli l’Inter giocherà molto più di una partita: in palio c’è un’intera stagione, tutto in 90 minuti, per restare in paradiso o scendere all’inferno. Portare a casa i tre punti contro i toscani infatti vorrà dire qualificazione alla fase ai gironi della prossima Champions League, senza dover doversi preoccupare dei risultati di Atalanta, Milan e Roma. Al contrario, i verdetti degli altri campi risulteranno decisivi. Non tornare tra le grandi d’Europa sarebbe un fallimento che i nerazzurri non possono assolutamente permettersi.

In una Meazza tutto esaurito la squadra di Luciano Spalletti si troverà di fronte un Empoli in fiducia, pronto a giocarsi le sue carte per restare nella massima serie dopo un’incredibile rimonta. Il clima che si respirerà all’interno del Meazza però non sarà di quelli più tranquilli, come si è potuto intendere dal recente comunicato della Curva Nord: “sarà festa o guerra”.

Dalla stagione della Beneamata infatti ci si attendeva qualcosa in più, soprattutto dopo il 4° posto conquistato nella scorsa stagione e dopo aver avuto anche 8 punti di vantaggio sulla quinta al termine del girone d’andata. Con gli acquisti di calciatori del calibro di De Vrij e Nainggolan nello scorso giugno, i tifosi speravano in un risultato migliore. Eppure vincendo la sfida di domenica l’obiettivo sarà centrato, e per l’ennesima volta i nerazzurri si troveranno ad una partita da dentro o fuori: “una finale”, per dirla alla Spalletti.  I precedenti, tutti casalinghi, non sorridono ad Handanovic e compagni: con il pareggio contro il PSV, passando per l’eliminazione in coppa Italia e in Europa League per mano di Lazio ed Eintracht Francoforte, i nerazzurri hanno dovuto dire addio a tutte e tre le competizioni.

A prescindere da come andrà a finire il campionato, la sensazione è che il progetto vincente di Suning (quello dello “schiacceremo tutti”) debba ancora iniziare. Tutti i passi avanti fatti la scorsa stagione sono stati cancellati durante quest’anno in cui è successo di tutto in quel di Appiano Gentile. Luciano Spalletti ha dovuto affrontare più di qualche difficoltà: a partire dai casi Nainggolan e Perisic, fino ad arrivare alla gestione di Icardi e alle voci sempre più insistenti sul cambio allenatore. In ogni occasione ha sempre messo l’Inter davanti a tutto e a tutti, difendendola apertamente da tutti gli addetti ai lavori.  La squadra però dopo due anni non sembra aver trovato quella continuità di gioco per aspirare ai piani alti della classifica; inoltre l’uscita dalla Coppa Italia, seppur con alcune attenuanti ed in modo rocambolesco, resta un obiettivo sfumato; infine i limiti caratteriali della squadra sono ancora evidenti, e l’ultima partita del San Paolo contro un Napoli già in vacanza ha dato più di qualche prova.

Tutti fattori che avrebbero portato l’amministratore delegato a virare sul profilo di Antonio Conte per intraprendere un progetto che l’ex commissario tecnico della Nazionale sembra aver sposato in pieno. Un nuovo modulo, una nuova filosofia di gioco. La scelta dell’allenatore leccese significa alzare l’asticella e tentare di arrivare a quella Juventus che oggi sembra davvero troppo lontana. Sarà sicuramente un nuovo ciclo. Forse un altro anno zero, l’ennesimo.

 

Spalletti: “In molti meritano di restare. Lautaro ed Icardi sono forti nella testa, de Vrij e Politano sono a disposizione”

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